Quella di Papa Adriano II è una storia affascinante e complessa, fatta di intrighi, tradimenti, cospirazioni, rapimenti e omicidi. Il protagonista è un uomo che per due volte rinunciò ad essere papa, e la terza volta venne costretto a fare il papa, un uomo cha quando diventò Papa aveva una moglie e una figlia adolescente, che vennero rapite e uccise pochi mesi dopo la sua nomina a capo della chiesa cattolica.
Il tutto, nel vivo di una delle fasi più accese dello scontro politico tra papato ed impero, in anni in cui nacque ed è ambientata la leggenda della Papessa.
Sono anni particolarmente complessi dal punto di vista politico, anni in cui l’elezione del papa non avviene ancora attraverso il conclave e la sua nomina era fortemente influenzata da correnti politiche e dall’influenza di alcune famiglie nobiliari romane, dalla corona imperiale, ma anche e soprattutto, dall’approvazione del popolo romano.
L’elezione del papa in effetti, in questa fase, è molto simile alla procedura per l’elezione dell’Imperatore dell’Impero Romano, spesso il futuro papa era scelto dal papa morente, a cui affidava un incarico importante vicino alla curia romana, ma questo non garantiva comunque la sua elezione poiché la nomina effettiva spettava al clero e al popolo romano che lo acclamavano. La nobiltà romana non ha un ruolo attivo, almeno in apparenza, tuttavia aveva l’influenza e il potere di dirigere applausi e i fischi dei romani.
In questo contesto complesso e fumoso avviene la nomina a vescovo di Roma di Adriano II, un uomo sposato, che aveva una figlia e che fu eletto “Papa” per tre volte, ma che rifiutò l’incarico per due volte.
La prima elezione di Adriano II
Nel luglio dell’855 Papa Leone IV morì, e la curia romana fu chiamata ad eleggere un nuovo vescovo di Roma. La scelta delle correnti imperiali cadde sul cardinale di San Marcellino, che in barba ai richiami di Leone IV si era auto insediato ad Aquileia nell’853, insediamento che lo aveva portato ad un passo dalla scomunica, mentre i papisti puntarono su Adriano, membro di una nobile famiglia romana, che prima di prendere i voti era stato sposato ed aveva avuto una figlia.
Parte dei nobili romani, fedeli alle correnti imperiali, spingevano affinché Anastasio diventasse il nuovo papa, dall’altra parte, il resto della nobiltà e del clero romano, puntarono su Adriano e così Adriano divenne centoquattresimo papa della chiesa cattolica, o almeno così è che avremmo scritto se Adriano, all’epoca sessantatreenne avesse accettato. Ma così non fu e Adriano rinunciò all’incarico.
Non sappiamo se per pressioni politiche da parte degli imperiali o per altri motivi, la versione ufficiale e che rinunciò per “umiltà”.
La strada per Anastasio sembra libera da ostacoli, ma così non fu, e conto ogni pronostico, il clero romano nominò Benedetto come nuovo vescovo di Roma, lasciando la corrente imperiale con l’amaro in bocca.

Parte della nobiltà romana a quel punto acclamò comunque Anastasio come nuovo papa, ma trattandosi di un elezione abusiva, Anastasio fu sostanzialmente un antipapa sostenuto dall’impero, considerato dal clero un usurpatore del potere legittimo di Benedetto III.
La seconda elezione di Adriano II
Benedetto III governò la chiesa cattolica romana per soli tre anni, tra 855 ed 858, un triennio particolare in cui, secondo la leggenda, alla guida della chiesa ci sarebbe stata la leggendaria papessa che prese il nome pontificale di Giovanni VIII.
Noi oggi sappiamo che nella chiesa romana, ci effettivamente un papa Giovanni VIII nel nono secolo, un papa di origini longobarde la cui elezione risale al 14 dicembre 872 e fu il 107° papa della chiesa romana.
Tornando ad Adriano, alla morte di Benedetto III avvenuta nel 858, il clero e il popolo romano furono chiamati ad accogliere un nuovo papa, e anche in queste elezioni, la corsa fu tra l’antipapa Anastasio III che ambiva a diventare il legittimo papa, e Adriano, che poco più di tre anni prima aveva rinunciato alla nomina.
Anche questa volta il clero romano sceglierà Adriano e anche questa volta Adriano, ormai sessantacinquenne, rinuncerà all’incarico. Al suo posto venne acclamato Niccolò I.

Le informazioni su Niccolò, prima che diventasse Papa sono poche e fumose, si dibatte sull’anno della sua nascita tra 800 e 820, si ipotizza che fosse membro di una nobile famiglia romana e che suo padre fosse Teodoro, un funzionario della corte pontificia nella prima metà dell’800.
Niccolò I fu un pontefice molto carismatico che regnò in modo energico e in aperta ostilità con l’Impero, riuscendo a conquistare il titolo di “Magno” che prima di lui era stato riconosciuto solo ai papi Leone I e Gregorio I.
Niccolò regnò sulla chiesa per quasi 10 anni e il suo pontificato finisce con la sua morte nel novembre 867.
La terza elezione di Adriano, quella definitiva
Sono passati 12 anni da quando nell’855 per la prima volta il clero romano aveva nominato Adriano papa, e in questi anni la sua fama di uomo buono, giusto e caritatevole erano cresciute ulteriormente. Il popolo romano amava era molto affezionato ad Adriano, l’uomo che per due volte aveva scelto, per umiltà, di non diventare papa, e quando fu il momento di nominare un nuovo vescovo di Roma dopo la morte di Niccolò, il clero ed il popolo romano puntarono ancora una volta su Adriano, ormai 75enne.

Durante il pontificato di Niccolò I, complice anche il modo energico in cui Niccolò esercitò il proprio ministero, le tensioni e rivalità tra le varie correnti politiche interne alla chiesa si erano fortemente intensificate.
I due candidati di punta nel 867 erano Giovanni e Formoso, il primo guidava la corrente imperiale, il secondo si proponeva come continuatore della politica energica di Niccolò.
Entrambi i candidati risultavano inaccettabili all’altra fazione, si rese quindi necessario trovare un nome di compromesso che noto e apprezzato dal popolo romano, che mettesse fine alle lotte politiche e alla fine quel nome arrivò. Era il nome di Adriano, l’uomo che per due volte aveva rinunciato all’incarico. Un candidato ideale sia per l’Impero, che non potendo avere un imperiale come papa, quantomeno si accontentava di un papa che non avesse ambizioni politiche, sia per i continuatori di Niccolò, che non potendo avere come papa uno dei loro, quantomeno si accontentavano di non avere un papa imperiale.
Per la terza volta ad Adriano viene proposto di diventare Papa, ma questa volta ha le mani legate, ed è costretto ad accettare.
Succede così che nel dicembre del 867 Adriano assume il nome pontificale di Adriano II, e al suo insediamento sono presenti anche sua moglie Stefania e si ipotizza sua figlia, di cui però, non ci è pervenuto un nome.
Il pontificato di Adriano II
Adriano II fu eletto pontefice al fine di ricucire uno strappo politico interno alla chiesa, e fin dai primi giorni del proprio pontificato iniziò immediatamente a ricucire. Una delle sue prime azioni politiche fu una sorta di negoziato che portò alla revoca di condanne e scomuniche, di prelati scomunicati da Niccolò I e condannati dall’Imperatore Ludovico II.
Tra i prelati reintegrati tra le fila della chiesa ci fu anche l’Antipapa Anastasio II che venne nominato Bibliotecario della chiesa cattolica. Incarico che gli valse il nome di Anastasio il Bibliotecario.
La leggenda della papessa
Non sappiamo di preciso quando nacque il mito della papessa, sappiamo tuttavia che, nei secoli successivi, il potere temporale francese, in crescente conflitto con il potere temporale del papato, rilanciò in più occasioni questa storia.
Secondo la leggenda, per due anni, tra 855 e 857, a capo della chiesa ci sarebbe stata una donna inglese educata a Magonza, che grazie ai propri travestimenti riuscì ad ingannare sacerdoti, monaci, vescovi e persino papa Leone IV, ai quali si presentò come il monaco Johannes Anglicus, e non solo, riuscì anche a conquistare il favore della curia romana, facendosi eleggere pontefice nel 855.
La leggenda della papessa però non si ferma qui, secondo il mito infatti, la donna non era solita praticare l’astinenza e anzi, si narra che avesse molteplici rapporti sessuali, rimanendo incinta. Secondo la leggenda alla papessa si ruppero le acque durante la processione di pasqua a Laterano, poco dopo la messa celebrata in San Pietro.

Scoperto il segreto della papessa, la folla romana fece trascinare la donna, legata per i piedi ad un cavallo, tra le strade di Roma e in fine lapidata a morte nei pressi di Ripa Grande e in seguito sepolta tra San Giovanni Laterano e San Pietro in Vaticano, all’incirca nel luogo in cui la folla romana aveva scoperto essere una donna.
Sebbene questa sia la versione più diffusa, probabilmente per via dell’epilogo violento, vi sono anche altre versioni della leggenda, in una delle più note, riportata nelle cronache di Martino Polono, la papessa morì di parte, secondo altre versioni, una volta scoperta venne rinchiusa in un convento di clausura.
La figlia del papa
Adriano II assume il titolo di vescovo di Roma e capo della chiesa romana, diventando il 106° papa della chiesa cattolica. All’epoca, per il diritto canonico, non vi era nessuna norma che impedisse ad un uomo sposato di prendere i voti, a condizione che, una volta fatto si praticasse l’astinenza (che poi venisse praticata o meno lo sa “solo dio”).
Adriano prende i voti in età avanzata, da uomo sposato e, secondo alcune fonti, da padre di una bambina che, si dice fosse ancora viva quando divenne papa. Sappiamo per certo che sua moglie Stefania fu presente al momento dell’insediamento e si ipotizza lo fosse anche sua figlia, ma di questo non vi è traccia.
A differenza di altri papi che ebbero figli e figlie illegittime, frutto di rapporti clandestini consumati dopo l’iniziazione sacerdotale o da pontefici, la figlia di Adriano è una figlia legittima del papa, poiché nata prima che questi prendesse i voti sacerdotali.
La figlia di Adriano è protagonista di una curiosa vicenda che si verificò nel 868, pochi mesi dopo la sua elezione.
Nel marzo del 868 Eleuterio, nipote di Arsenio vescovo di Orte, follemente innamorato della figlia di Adriano, la rapì e con lei rapì anche Stefania, sua madre e moglie di Adriano.
Il papa, che a differenza dei suoi predecessori, stava ricostruendo i rapporti di amicizia tra papato ed impero, chiese immediatamente aiuto all’Imperatore e proprio grazie ai messi imperiali, Eleuterio venne catturato, ma purtroppo era già troppo tardi. Vedendosi perduto e senza speranze, e ossessionato dalla donna, Eleuterio uccise sia la figlia che la moglie del papa.
Secondo alcune teorie, Eleuterio fu istigato da Anastasio e mandante del rapimento e assassinio delle due donne, teoria che tuttavia ha come unico supporto, le dicerie sulle losche amicizie dell’ex antipapa, e il suo profondo odio e rancore nei confronti di Adriano che non solo gli aveva “rubato” il titolo di papa, ma era stato anche il fautore del suo reintegro nella comunità cristiana e nei ranghi della chiesa cattolica.
Qualunque sia la verità dietro il rapimento, aver ucciso moglie e figlia del papa, una volta trovato, Eleuterio fu scomunicato e giustiziato “senza appello” per tramite decapitazione, ma immagino siano cose che capitano quando rapisci moglie e figlia del papa e fai infuriare anche l’imperatore perché le uccidi prima di essere catturato.
Fonti e consigliati:
Claudio Rendina I papi. Storia e segreti
Benedetto III
Niccolo I
Adriano II
Storia medievale
Gesta sanctae ac universalis octavae synodi quae Constantinopoli congregata est Anastasio bibliothecario interprete – C. Leonardi – A. Placanica – Libro – Sismel – Ediz. nazionale dei testi mediolatini | IBS
The Cardinals of the Holy Roman Church – Biographical Dictionary – Cardinals first documented in the Roman Council of 853