quattro dominatrici di professione degli anni trenta
quattro dominatrici di professione degli anni trenta

Nella maggior parte dei testi e articoli in cui si parla di storia della sessualità, il mondo bdsm viene raccontato come una sorta di distorsione della sessualità, iniziata nel XVIII secolo, perché tutto viene fatto partire dagli scritti di Donatien-Alphonse-François de Sade, e tutto quello che c’era prima, viene ignorato o classificato come pura e semplice violenza in una civiltà che ancora manteneva aspetti primitivi.

La sessualità viene subordinata, nella maggior parte dei casi, ad aspetti “morali” ignorando un po’ troppo facilmente che la sessualità, non parte dalla morale collettiva, ma parte dal piacere individuale.

L’età dell’oro

Tra la fine degli anni sessanta e la metà degli anni novanta, il sadomaso ha avuto una crescente popolarità, grazie soprattutto a numerose opere di cultura popolare che hanno portato, in parte, alla luce del sole, tematiche ed esperienze, fino a quel momento esclusivamente private, e vissute, se non in camera da letto, nelle stanze con luci soffuse dei bordelli e di case chiuse.

I bordelli, in particolare i prezziari e i cataloghi delle prostitute, ci permettono di datare la diffusione del sadomaso, come dinamica erotica, già nella seconda metà del XIX secolo, in particolare i cataloghi di prostitute londinesi, di fine ottocento, sono ricchi di donne che, tra i propri servizi offrivano, frustate, giochi con la cera, venerazione dei piedi, e altre pratiche più forti, ma, cosa più interessante, nelle proprie prestazioni, non erano inclusi atti sessuali.

In altri termini, erano prostitute, che non avevano rapporti sessuali con i propri clienti, i quali preferivano essere frustati.

quattro dominatrici di professione degli anni trenta
Dominatrici di professione, tra europa ed america degli anni trenta

Prestazioni di questo tipo ne incontriamo anche nei bordelli del XX secolo, le donne nella foto ad esempio, sono tutte dominatrici di professione degli anni trenta e, come sopra, anche loro, nei propri prezziari avevano frustate, ma non pratiche sessuali.

La cultura del sadomaso, come anticipavo, ha attraversato la fase di massima produzione artistica, iniziata negli anni cinquanta e terminata con gli anni novanta, con particolare enfasi tra gli anni settanta ed ottanta. Ma in realtà, anche nei secoli precedenti, e almeno dal XVIII secolo, la produzione artistica, soprattutto letteraria, è tantissima.

La sessualità nella letteratura moderna

Uno dei primi romanzi erotici in tema è stato il capolavoro del 1954 Hisoire d’O della scrittrice francese Anne Desclos, nota anche come Dominique Aury o Pauline Réage, nome quest’ultimo con il quale ha firmato Histoire d’O da cui, nel 1975 è stato tratto l’omonimo film, e di cui il fumettista italiano Guido Crepax ha realizzato una meravigliosa edizione a fumetti, vi lascio il link ad amazon qualora voleste acquistarla.

Il fatto che, prima del XVIII, non ci siano riferimenti culturali a dinamiche sadomaso, ha indotto molti a pensare che il sadomaso, così come lo intendiamo oggi, affondi le proprie radici tra le pagine di Donatien-Alphonse-François de Sade, noto come marchese de Sade, vissuto tra XVIII e XIX secolo, in realtà, le dinamiche di dominazione e di potere, nella sfera sessuale, sono molto più antiche di De Sade.

De Sade ha il merito di aver, in un certo senso iniziato la “codifica” di quello che oggi chiamiamo sadomaso o, in termini più ampi, BDSM, ma non è lui che ha portato il concetto di dominazione e sottomissione, nel mondo dell’erotismo.

A proposito di De Sade, la nostra collaboratrice Cecilia Mikulicich ha pubblicato una recensione e analisi dell’innovativa “fabliaux” settecentesca “Justine o le disavventure della virtù” che vi invito a recuperare.

Il sadomaso prima di De Sade

Se prendiamo ad esempio la letteratura “erotica” medievale, non è difficile imbattersi in racconti che oggi non avremmo troppa difficoltà a considerare come interni alle dinamiche BDSM, ma all’epoca era semplicemente erotismo, andando ancora più indietro, scavando, letteralmente, tra i resti di Pompei, o di altre città romane, non è difficile imbatterci in illustrazioni in cui gli amanti traggono piacere dal dolore, e lo stesso incontriamo guardando al kamasutra indiano.

Componenti di dominazione e sottomissione li incontriamo anche nella Grecia classica e in Egitto, nella Cina e Giappone medievali, ma anche tra i popoli norreni, oltre che tra indios, nativi americani, e innumerevoli popolazioni indigene dell’Africa e America latina.

Il rapporto tra sesso e divino

Secondo alcuni storici l’attrazione e interesse per i giochi di potere, confluiti anche nel mondo religioso, in cui il fedele è totalmente sottomesso al Divino, hanno un origine nella parte più primitiva del cervello, e sono una sorta di evoluzione di quell’istinto primordiale che porta alla dominazione, quale espressione di potenza e alla sottomissione, quale espressione di un desiderio e ricerca di protezione.

Tutto questo background storico e antropologico, che è alla base di quello che oggi chiamiamo BDSM, ci mostra chiaramente che, il sadomasochismo, non è il frutto di una distorta sessualità propria dell’età moderna, ma è un qualcosa che ha accompagnato, gran parte della storia, non solo della sessualità, ma dell’intera umanità, e secondo alcuni antropologi, questo modo di vivere la sessualità, più legato ad aspetti e piaceri primordiali, potrebbe essere il retaggio di un qualcosa di innato in ogni specie vivente costretta a vivere una lotta per la sopravvivenza.

Di Antonio Coppola

Studente di storia contemporanea, geopolitica e relazioni internazionali. Appassionato di musica, tecnologia e interessato ad un po tutto quello che accade nel mondo.

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