Quando Roma assumeva il controllo di una città straniera, attraverso una conquista militare o diplomatica, questa veniva inglobata nello stato romano diventando un Municipio, diversamente, quando Roma fondava dal nulla un nuovo insediamento, la nuova città era una Colonia. Nel mondo romano non c’erano altre opzioni, tutte le città sotto il controllo di roma erano Colonie o Municipi, mentre, le città straniere, alleate di Roma e legate a Roma da un alleanza erano Foedus, e dette Soci o Federate di Roma.
I Foedus, che possiamo tradurre come dei feudi, erano gli antenati dei feudi medievali, e costituivano insediamenti non romani, legati a roma da trattati, chiamati appunto Foedus, che sancivano un alleanza tra roma e quell’insediamento o addirittura un intero popolo.
Il Feodus Cassianum
Uno dei Foedus più famosi e importanti della storia romana è il Foedus Cassianum, un trattato stipulato intorno al 493 a.c tra Romani e Latini.
Questo Foedus venne stipulato agli albori della repubblica, e fu uno degli effetti della transizione da monarchia a repubblica.
Con la deposizione dell’ultimo re di roma, e l’istaurazione della Repubblica, Roma si ritrovò ad affrontare un periodo di crisi interna, che da un lato portò all’esclusione della plebe dalle cariche pubbliche, in particolare, Tito Livio, nell’opera Ad Urbe Conditia Libri, ci dice che con il passaggio alla repubblica, la plebe fu esclusa dal consolato, vale a dire dal governo delle città, dai collegi religiosi e delle altre alte magistrature, cosa che invece, in età repubblicana non accadeva e de facto, un plebeo o anche uno straniero, poteva non solo assumere il governo di una città, ma addirittura diventare Re, come era successa con diversi re, in particolare con gli ultimi tre re della tradizione romana, Tarquinio Prisco, Servio Tullio e l’ultimo re di roma, Tarquinio il Superbo, erano infatti di origine etrusca, giunti a Roma da stranieri e grazie alla propria ricchezza e alleanze politiche, erano riusciti a diventare sovrani della città.
Finita la monarchia roma voleva evitare che altri stranieri assumessero il controllo della città, e l’aristocrazia romana, coincidente con la gente patrizia, riservò per se le principali cariche istituzionali.
Questo clima politico interno molto teso, portò molte città latine, sotto il controllo di roma o alleate di roma nel lazio, a coalizzarsi in chiave anti romana, in quella che sarebbe stata la Lega Latina, protagonista della celebre battaglia del lago regillo, in cui Roma riuscì ad avere ragione dei propri rivali e imporre il Foedus Cassianum, dal nome del console Spurio Cassio Vecellino.
Il Foedus cassianum prevedeva che in caso di battaglia, le varie città alleate di roma, assumessero il comando dell’esercito romano, e i cittadini dei foedus alleati di roma potessero sposarsi e commerciare liberamente con cittadini romani, in quanto titolari dello Ius commercii e dello ius connubi, appunto il diritto di commercio e di matrimonio.
Il Feodus romano
I cittadini dei foedus però non potevano diventare cittadini romani, ed il loro status sociale ricadeva nello ius emigrandi, erano quindi visti da roma come stranieri, con più diritti di altri stranieri, ma comunque stranieri.
Fatta eccezione per la parte del trattato che riguardava l’alleanza militare, lo ius commercii, lo ius connubi e lo ius emigrandi, saranno elementi ricorrenti nei vari e numerosi trattati di alleanza successivi, definendo quelle città alleate, come socii o come federati di roma.
Le città legate a roma come foedus, sono città straniere, anche se fortemente influenzate dalla cultura romana, diversamente i Municipia erano città romane, anche se non fondate da roma.
Sono innumerevoli gli episodi in cui roma riuscì ad incrementare la propria influenza sulle città alleate, facendo sì che il loro status passasse da Foedus a Municipia.
I Municipia romano
Quando una città diventava un Municipia, i suoi cittadini, soprattutto l’aristocrazia, diritti e doveri nei confronti di roma.
Lo scopo dei municipia era quello di facilitare la romanizzazione dei territori, soprattutto latini, in seguito all’assoggettazione delle comunità locali, che poteva avvenire in due modi, o con la conquista militare, o con la conquista diplomatica, passando appunto per il foedus.
Anche se controllata da roma, e l’aristocrazia dei municipia acquisiva di diritto la cittadinanza romana, con tutto ciò che ne conseguiva, mentre la plebe otteneva lo status di cittadinanza latina, i municipia mantenevano una propria autonomia, e molto spesso mantenevano una forma di organizzazione cittadina, separata e distinta dall’organizzazione romana.
Le cose iniziano a cambiare con l’avvento del principato augusteo e la formazione dell’impero, soprattutto da Tiberio in avanti, segnando una crescente politica di romanizzazione dell’impero che sarebbe terminata con l’imperatore Caracalla, promotore della Costitutio Antoniniana nel 212 d.c. con cui si estendeva la cittadinanza romana a tutti i popoli dell’impero.
I municipia inizialmente erano solo le città sottomesse da roma nell’area del lazio, ma con l’espansione dell’impero, lo strumento dei municipia venne utilizzato ovunque nella penisola italica prima e nel bacino del mediterraneo poi.
Nel primo e secondo secolo dopo cristo la maggior parte delle città sottomesse da roma godevano dello status di municipia ed integravano leggi e tradizioni romane, a leggi e tradizioni locali, in una struttura gerarchica per cui, le leggi locali andavano bene finché non erano in contrasto con la legge romana, e quando c’era un contrasto, la legge romana prevaleva sulle leggi locali. Le città che invece, come Cartagine, non avevano accettato di buon grado la transizione, erano state rase al suolo e riedificate sotto forma di colonia, e questo ci porta al terzo ed ultimo tassello della struttura organizzativa delle città romane, ovvero le colonie.
Le colonie romane
Se i Foedus erano città straniere alleate, e i Municipia erano città conquistate, le Colonie erano veri e propri nuovi insediamenti, fondati da cittadini romani per volontà della stessa roma.
Gli abitanti delle colonie erano romani a tutti gli effetti, o al massimo latini, le comunità vivevano secondo le regole organizzative di roma, seguivano la legge e le tradizioni romane, senza troppe interferenze straniere.
Nel mondo romano, almeno fino al 212 , tutte le città dell’impero rientravano in una di queste categorie, le vecchie città esistenti prima della conquista romana erano Municipia, le città di nuova formazione erano colonie, e in entrambi i casi questo valeva indipendentemente dalle dimensioni della città, dell’insediamento o del numero di abitanti.
Insediamenti commerciali
Vi è però una tipologia di insediamento, che non ne un foedus, ne un municipia, ne una colonia, e sono gli insediamenti commerciali.
Questi insediamenti non rientrano nel diritto delle città romane perché de facto non erano città, ne villaggi, e il più delle volte erano costituiti da pochi magazzini lungo la strada, fiumi e costa. Spesso ospitavano anche una taverna e un bordello ed erano presidiati da uomini armati, ma non avevano altro, non erano città, non erano villaggi, erano semplici stazioni di passaggio, totalmente dipendenti dal transito di commercianti, senza i quali quegli insediamenti non potevano sopravvivere poiché sprovvisti di fonti d’acqua e cibo.