La civiltà fenicia o cananea, se ci si riferisce alla fase arcaica di questa popolazione, ha origini semitiche, ed ha una radice comune ai vicini popoli ebraici, babilonesi e assiri.
Questi popoli si stabiliscono nella regione compresa tra Libano, Israele e parte di Siria e Giordania intorno al 3500 avanti cristo e sarebbero sopravvissuti fino al 333 avanti cristo, anno in cui in quella regione sarebbe sorto il regno ellenistico dei Seleucidi.
La civiltà Fenicia, come molti popoli antichi attraversa un età arcaica, caratterizzata dal nomadismo e secondo la tradizione ebraica questa fase coincide con la storia “cananea”, di fatto Canaan e Fenicia sono due nomi che indicano la stessa regione in epoche differenti, la cananea si riferisce generalmente all’età del bronzo mentre la fenicia è utilizzata per indicare la regione nell’età del ferro.
La civiltà fenicia o cananea ha molti elementi in comune con la civiltà ebraica, e questa radice comune è presentata all’interno dell’antico testamento, in cui ci si riferisce ai cananei come discendenti di Noè, più precisamente i cananei erano i discendenti di Caanan, figio di Cam il minore dei tre figlio di Noè.
Origini bibliche a parte, intorno al 2000 avanti cristo le tribù nomadi che dimoravano nella regione iniziano a stabilirsi in maniera sedentaria, costruendo le prime città che, molto probabilmente, erano organizzate sul modello delle città stato, separate e indipendenti le une dalle altre, ma con probabilmente una tradizione culturale ed una lingua comune.
Le informazioni pervenuteci su questa fase arcaica arrivano soprattutto dai popoli vicini, ebrei, sumeri, babilonesi ed egizi, che parlano di città molto ricche con cui spesso erano in guerra.
A partire dal tredicesimo secolo la civiltà fenicia inizia la propria espansione nel mediterraneo, entrando in contatto con numerosi altri popoli, tra cui anche i micenei e secondo alcune ipotesi l’incontro tra micenei e fenici avrebbe portato l’alfabeto in cuneiforme in grecia, gettando le basi della moderna scrittura greca.
Durante l’espansione nel mediterraneo i fenici avrebbero fondato numerose colonie arrivando almeno fino alle colonne d’ercole, queste colonie erano in origine degli avamposti commerciali che molto spesso si svilupparono in centri urbani autonomi, e in alcuni casi, queste colonie divennero più ricche e potenti della stessa madrepatria, questo è il caso di Cartagine, colonia fenicia fondata tra l’ottavo ed il settimo secolo, che qualche secolo più tardi diventò la più grande potenza del mediterraneo occidentale.
Nel primo secolo le città fenicie, popolate da pescatori e mercanti e non certo da guerrieri, caddero in declino dopo l’incontro con i popoli del mare, e successivamente furono inglobate dagli Assiri, attratti nella regione dalla ricchezza delle città fenicie, sotto la monarchia di Assurnasirpal II, e conquistate, secondo la tradizione da Salmanassar III con la battaglia di Qarqar avvenuta presumibilmente nel 853 a.C. ma di cui non si hanno prove concrete.
Alla fine dell’impero assiro nel 604 a.C., fa seguito un breve regno di Nabucodonossor II che sembra abbia portato la regione sotto il controllo babilonese fino al 562, anno in cui ai babilonesi sarebbero subentrati i persiani che promettendo libertà ed autonomia avrebbero conquistato l’aristocrazia fenicia, e con l’ascesa di Ciro II il Grande, i fenici sarebbero entrati volontariamente a far parte dell’impero persiano.
L’età persiano tra le varie rivolte interne, dura fino al 334 anno in cui sarebbe arrivato Alessandro il macedone, e alla sua morte la regione sarebbe diventata parte del regno ellenistico dei Seleucidi.