È passato davvero tanto tempo dall’ultima volta che ho scritto del conflitto in Ucraina e il motivo è che, in questi mesi, sebbene vi siano stati numerosi stravolgimenti sul campo di battaglia, dal punto di vista geopolitico, strategico e storico, in realtà, la situazione è rimasta sostanzialmente la stessa di Giugno 2022, non c’è stata ragione, almeno per me, di parlare di cosa accadeva, perché non è mio interesse fare cronaca di guerra.
In questi giorni tuttavia, lo scenario sembra essere in fase di cambiamento, il conflitto ha assunto e sta assumendo un registro nuovo, con dinamiche nuove (per il conflitto in Ucraina che siamo abituati a vedere da circa 2 anni) ed ho ritenuto opportuno tornare sull’argomento.
Guerra nucleare all’orizzonte?
Il tema della guerra nucleare è più che mai attuale e nelle ultime settimane è diventato il vero cardine del dibattito inerente il conflitto in Ucraina. La Russia, va precisato, ha sempre paventato, fin dai primi mesi di guerra, la possibilità di fare ricorso ad armi nucleari per “tutelare” l’integrità nazionale Russa, questa posizione tuttavia, nei primi 2 anni del conflitto, ha coperto un ruolo marginale, un po’ perché Putin era a fine mandato, un po’ per altre ragioni, le cose tuttavia sono cambiate nelle ultime settimane, quando la Duma ha autorizzato, per la prima volta, esercitazioni con testate tattiche nucleari al confine con l’Ucraina.
A queste esercitazioni, le prime sono avvenute intorno alla metà di maggio, ha fatto immediatamente eco la Francia, il cui presidente Macron appare una delle voci apparentemente più bellicose d’Europa e della NATO.
Senza troppi giri di parole, alle esercitazioni russe hanno fatto seguito esercitazioni nucleari in Francia.
Francia testa missili nucleari
Il test francese ha visto l’impiego di missili ASMPA-R in uso alle forze armate francesi dal dicembre 2023. Si tratta di un missile da combattimento, a corta-media gittata, estremamente potente, che può essere trasportato da caccia Rafale di classe F3 (si tratta della 6° generazione di caccia stealth).
Il missile ASMPA-R, di per se è innocuo, è solo un vettore di lancio, ma può essere armato con testate nucleari, il che lo rende estremamente pericoloso e potente. Parliamo di un missile, ad alta precisione, che può essere lanciato da un caccia in combattimento, ed è in grado di colpire con estrema precisione grazie ai più avanzati sistemi di guida, ed è in grado di trasportare armi nucleari.
Focus sui missili ASMPA-R
I vettori ASMPA-R, come anticipato, sono in dotazione alle forze armate francesi da dicembre 2023, si tratta quindi della tecnologia più “aggiornata” in dotazione alle forze armate francesi. Il primo test di lancio di questi vettori è stato effettuato nel dicembre 2020, in piena pandemia, mentre a marzo 2022 (a poche settimane dall’inizio della guerra in Ucraina) la Francia ha registrato il lancio di qualificazione. In fine, nel 2023, l’assemblea nazionale ha approvato il loro impiego effettivo.
Stando a quanto riportato dal Ministero delle forze armate francese, la Francia è già al lavoro su una versione aggiornata del ASMPA-R, che prende il nome di ASN4G e che, secondo quanto riferito dal ministero, potrebbe entrare in servizio nel 2035 e rimanervi fino al 2050.
Arsenale nucleare francese
Secondo il Nuclear Notebook, la rubrica del Bulletin of the Atomic Scientist introdotta nel 1987, l’arsenale nucleare francese può fare affidamento su una scorta di circa 290 testate, numeri sostanzialmente invariati dal 2008 quando, durante la presidenza si Sarkozy, è stato annunciato che l’arsenale nucleare francese era stato ridotto a meno di 300 testate.
Sono tuttavia in corso di aggiornamento e ammodernamento diversi sistemi di lancio, tra cui missili balistici, missili da crociera, sottomarini, aerei e l’intero complesso industriale nucleare.
Sappiamo id esempio che nel 2015, durante la presidenza Hollande, la Francia ha dichiarato di essere in possesso di circa 300 testate, per tre serie da 16 missili basati su sottomarini e 54 sistemi di lancio ASMPA a medio raggio.
L’ultimo aggiornamento ufficiale sull’arsenale nucleare francese risale al 2020, anno in cui, il presidente Macron ha rilanciato la linea di Sarkozy, ovvero, meno di 300 testate.
Per essere più precisi, le testate dovrebbero essere 290 ripartite secondo questo schema
Abbreviations used: ASMPA = air-sol moyenne portée-amélioré (medium-range air-launched);
MIRV = multiple independently targetable reentry vehicle; TN = tête nucléaire (nuclear warhead);
TNA = tête nucléaire aéroportée (air-based air-launched nuclear warhead);
TNO = tête nucléaire océanique (sea-based air-launched nuclear warhead).aRange for aircraft is shown. The range of the ASMPA air-launched cruise missile is close to 600 km.
bThe Mirage-2000N, which served in the nuclear strike role, was retired in 2018. All nuclear Rafale F3s are currently at Saint-Dizier Air Base. France produced 54 ASMPA air-launched cruise missiles, including those used in test flights.
cThe ASMPA air-launched cruise missile first entered service with the Mirage-2000N in 2009.
dThere is considerable uncertainty regarding the yields of the new warheads. It appears that both the TNA and TNO are based on the same new design, which is different from that of their predecessors (Tertrais Citation2020). This design choice could potentially indicate that the new warheads might have the same yield. Although some French sources continue to attribute a high 300-kiloton yield to the TNA (the same yield as the TN81 warhead that armed the ASMP), the manufacturer of the ASMPA says the TNA has a “medium energy” yield, potentially similar to the TNO’s approximately 100 kilotons (Groizeleau Citation2015). In the absence of more concrete information, however, these numbers should be treated as estimates.
Fonte : https://doi.org/10.1080/00963402.2023.2223088
La Francia, come possiamo osservare, è uno dei paesi più trasparenti in materia di tecnologia nucleare, dell’arsenale nucleare francese sappiamo quasi tutto, e questo perché, per diversi anni, la Francia ha divulgato informazioni e dettagli inerenti le proprie forze e operazioni nucleari, per ragioni sia politiche che strategiche, ma di queste ne parleremo in maniera più approfondita più in avanti.
In ogni caso, da quel che sappiamo, sul piano nucleare, negli ultimi anni la Francia non è rimasta con le mani in mano, ma si è attivata in modo concreto per ammodernare i propri sistemi.
Nel 2018 la legge sulla pianificazione militare ha previsto, per il periodo 2019-2025 lo stanziamento di circa 37 miliardi di euro, quasi il doppio dei 19 miliardi stanziati per il periodo 2013-2019, finalizzati alla manutenzione e la modernizzazione delle forze e delle infrastrutture nucleari.
Nel 2022 il Ministero delle forze armate francesi ha stanziato ulteriori 5,7 miliardi di euro per le attività legate alle armi nucleari, in questo caso, si è registrata una contrazione della spesa rispetto al 2021, anno in cui sono stati stanziati allo stesso scopo circa 6 miliardi. Nel 2023 invece sono stati stati 5,6 per l’ammodernamento delle forze nucleari.
Potremmo aprire un ulteriore parentesi su missili balistici e sottomarini, ma l’obbiettivo di questo articolo non è quello di sviscerare l’intero arsenale nucleare francese. Mi limio a dire che anche su quel fronte ci sono stati importanti investimenti e ammodernamenti.
Per approfondire il discorso sull’arsenale francese vi rimando a questo articolo di Hans M. Kristen, Matt Jorda e Eliana Johns, si tratta del Nuclear Notebook, la rubrica del Bulletin of Atomic Scientists’pubblicato a Luglio 2023 con doi https://doi.org/10.1080/00963402.2023.2223088
L’articolo è libero, pertanto potete leggerlo gratuitamente.
Siamo di fronte ad una escalation?
Come scritto anche su Instagram, a questo punto viene spontaneo farsi alcune domande, la prima è siamo di fronte ad una escalation? seguita da cosa implica, sul piano strategico e geopolitico questa eventuale esercitazione francese? e infine, se dobbiamo preoccuparci.
Partiamo dalla domanda apparentemente più semplice, il test missilistico francese, svolto a pochi giorni di distanza dai test russi rappresenta una escalation?
Se si guarda ai soli due avvenimenti, e si ipotizza una relazione tra i due, allora la risposta può essere in un certo senso affermativa, la Francia ha risposto ai test nucleari in modo muscolare, mettendo in campo ed esibendo parte del proprio arsenale nucleare, o meglio, ha testato strumenti che possono essere utilizzati per il lancio di armi nucleari a medio raggio.
Va tuttavia detto che, i caccia Rafale in dotazione alle forze armate francesi, non sono stati forniti all’Ucraina, il test quindi ha sì un valore strategico, ma non inserisce concretamente nel contesto bellico dell’Ucraina.
Il test ha indubbiamente un valore strategico, serve a veicolare il messaggio che, a differenza della seconda guerra mondiale, almeno la Francia, non è rimasta a guardare, ed ha la forza muscolare per rispondere rapidamente e in maniera chirurgica ad eventuali aggressioni.
Con questo test la Francia, e in un discorso più ampio, la NATO, hanno tacitamente ribadito che, portare la guerra fuori dall’Ucraina all’interno dei paesi NATO potrebbe essere estremamente pericoloso accendendo la miccia di una possibile guerra nucleare.
Le conseguenze di questo test, sul piano strategico e geopolitico, possono essere diverse, e dipenderanno principalmente dal modo in cui la Russia risponderà ai test. Se la risposta russa sarà reazionaria, i rapporti diplomatici tra UE e Russia potrebbero incrinarsi ulteriormente e la Russia potrebbe aumentare la propria aggressività con ulteriori provocazioni, più incisive dei test nucleari al confine e le rivendicazioni sul baltico che hanno caratterizzato gli ultimi giorni. Allo stesso tempo, ora che è evidente che l’Europa o almeno la Francia, può rispondere rapidamente ad eventuali attacchi nucleari, torna ad aleggiare sull’Europa lo spettro di una pace nucleare.
Pace nucleare per inciso, non è una ricerca di equilibrio nucleare tra gli schieramenti, come sostengono alcuni, ma è più un evitare di fare la prima mossa perché le conseguenze sarebbero devastanti per tutti.
Dobbiamo preoccuparci? Personalmente non credo che Putin, Macron Biden, Trump, ecc, siano così stupidi da fare la prima mossa per innescare una guerra nucleare, ovvero, lanciare la prima bomba atomica. Pertanto, sono abbastanza incline a pensare, esattamente come due anni fa, che ciò che ci aspetta sarà un crescente numero di scontri per procura, tra Africa, Asia e America Latina, mentre in Europa, più precisamente in Ucraina, si continuerà con una guerra di logoramento, il cui esito più plausibile continua ad essere quello di un Ucraina divisa a metà, come la Germania del secondo dopoguerra.