Negli USA il congresso sta votando, proprio in questi giorni, una disposizione per imporre una serie di sanzioni ai giudici e procuratori della Corte Penale Internazionale che hanno richiesto l’arresto di Benjamin Netanyahu, diversi ufficiali israeliani e i leader di Hamas.
La richiesta della CPI è relativa all’inchiesta in corso, per i crimini di guerra commessi da ambo le parti, nel contesto generale del conflitto tra Israele e la Palestina a seguito dell’attentato terroristico del 7 ottobre 2023.
Nella giornata di Martedì 4 giugno 2024 la camera degli USA, in questo momento a maggioranza repubblicana, ha dato il proprio via libera alle sanzioni contro i giudici con una maggioranza di 247 voti a favore, contro 155 voti contrari. Il testo del provvedimento dovrà essere ora votato anche dal Senato degli USA Affinché queste sanzioni vengano approvate, il provvedimento dovrà essere approvato anche al Senato, dove la maggioranza è democratica, il partito democratico controlla 51 seggi contro i 49 repubblicani.
Questo sfasamento è dovuto al fatto che, negli USA, il congresso viene eletto in due tempi, una parte viene infatti eletta insieme al presidente, mentre una seconda parte viene eletta durante le elezioni di “metà mandato”.
Questo provvedimento, in vaglio al congresso degli stati uniti è estremamente importante perché nel caso in cui venisse respinto, si avrebbe un indiretto riconoscimento dell’autorità della corte penale da parte degli USA, riconoscimento che in questo momento manca. In caso contrario invece, si avrebbe, purtroppo, l’ennesima conferma della reticenza statunitense nel riconoscere un’alta corte internazionale con l’autorità di giudicare anche l’operato statunitense.
Per essere più precisi, la corte penale internazionale è una corte indipendente, al pari della Corte di Giustizia Internazionale (organo giuridico dell’ONU) e insieme sono le massime corti di diritto internazionale, si tratta quindi di una corte estremamente importante, riconosciuta da oltre 120 paesi al mondo, che a differenza della CGI ha una particolarità, essendo una corte indipendente e non un organo ONU (come invece lo è la CGI), non è sottoposta al diritto di veto dei membri permanenti del consiglio di sicurezza.
Questa differenza è estremamente importante perché corregge un enorme difetto della corte internazionale di giustizia, tale corte infatti, proprio perché subordinata al diritto di veto dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, non potrà mai esprimersi concretamente contro Francia, UK, Russia, Cina ed USA. O meglio, potrà esprimersi contro di loro, ma, tali sentenze non potranno essere applicate perché possono essere bloccate dal diritto di veto.
La Corte Penale Internazionale, nasce tra anni 90 e primi anni 2000 anche allo scopo di correggere questo “bug” della CGI, ed è importante sottolineare che, mentre Francia e UK hanno riconosciuto fin da subito l’autorità di questa corte, Cina, Russia e USA, non ne hanno mai riconoscono l’autorità.
Gli USA in particolare hanno firmato, ma mai ratificato, lo statuto della corte, che quindi, per gli USA non ha giurisdizione sugli USA.
Lo stesso vale per Israele, anche Israele, su cui la Corte Penale Internazionale si è espressa in più occasioni, non riconosce l’autorità della corte.
I paesi aderenti alla Corte Penale Internazionale, o più precisamente i paesi che hanno sottoscritto lo Statuto di Roma, aggiornati al 2023, sono 124, e tra questi, tutti i paesi membri dell’Unione Europea e il Regno Unito.
Tornando al provvedimento, cerchiamo di capire che valore ha e cosa implica.
Il Voto al congresso, contro la Corte Penale Internazionale, da un punto di vista prettamente giuridico, non ha alcun valore e anzi, gli USA infatti non hanno alcun diritto di Sanzionare i giudici e procuratori di questa corte, che riconoscono come istituzione sovranazionale, me di cui non ne riconoscono l’autorità. Sanzionare giudici e procuratori della CPI de facto significa sanzionare cittadini, in questo caso specifico Britannici, e ciò comporterebbe un pericoloso scontro diplomatico tra USA e UK.
Su un piano prettamente politico, questa votazione ha un enorme impatto, e può avere importanti ripercussioni sulle imminenti elezioni presidenziali. La Camera, abbiamo già detto, in questo momento è a maggioranza Repubblicana, e i repubblicani hanno lanciato un messaggio chiaro, e perfettamente in linea con la politica di Donald Trump e il messaggio è “noi siamo al di sopra della legge” sia negli USA che sul piano internazionale.
La posizione dei repubblicani in effetti ricalca perfettamente le posizioni dell’ex presidente in merito ai processi penali che lo hanno visto protagonista nell’ultimo periodo.
Stano dicendo, “quel giudice, quel procuratore” non vanno bene, e il motivo per cui non vanno bene è perché sono indipendenti, tecnicamente superpartes.
Trump e a quanto pare il partito repubblicano, non vogliono una giustizia equa e superpartes, vogliono una giustizia che possono controllare, Trump vuole essere giudicato da giudici repubblicani, giudici nominati da lui durante la sua presidenza, mentre gli USA accettano di essere giudicati solo dalla CGI su cui hanno diritto di veto.
Questa retorica estremamente pericolosa rilancia l’immagine di un America che vuole essere intoccabile, che vuole avere voce in capitolo sulla politica interna ed estera di altri paesi, ma che non accetta l’esistenza di una corte di diritto internazionale che possa sentenziare sul suo operato. E in questo, l’approvazione di sanzioni contro i giudici della CPI sono estremamente pericolose perché legittimano, sul piano dell’opinione pubblica mondiale, le accuse lanciate da decenni contro gli USA da paesi come Iran, Cina, Russia, ecc. ma non solo, legittimano le dichiarazioni di organizzazioni terroristiche come Hamas e Al Qaeda, che denunciano, con la forza delle armi, la non equità del diritto internazionale e l’ipocrisia dell’occidente filo americano.
Per quanto riguarda la politica interna degli USA e le imminenti elezioni, il partito democratico ora ha al proprio arco un ottima freccia, può infatti dire ai propri elettori “ecco, questi sono i repubblicani che governeranno il paese nei prossimi quattro anni. Se non andate a votare, se non prendete posizione, avremo un America che infrange il diritto internazionale, che punisce chi persegue la pace e la giustizia, e arma chi rifiuta la pace e sta compiendo impunemente un genocidio”.
Queste argomentazioni sono tuttavia un arma a doppio taglio, perché in realtà, la politica di potenza degli USA, non è un esclusiva repubblicana, e molti elettori democratici potrebbero condividere la volontà di un America intoccabile, che non riconosce e accetta l’esistenza di una corte indipendente che possa giudicare anche gli USA e lo stile di vita americano, con le sue infinite contraddizioni.