Gli ultimi avvenimenti del conflitto in Ucraina, le parole di Putin in merito alla politica estera Russa, le parole di Medved in merito all’Ucraina e ai “nemici della Russia” mi hanno riportato alla memoria, un discorso di Joseph Goebbels, pronunciato nel 1940, all’inizio della seconda guerra mondiale.
In quel discorso Goebbels, pronuncia queste parole.
Per essere precisi, questa è una traduzione in Italiano, della traduzione in Inglese, del discorso in Tedesco di Goebbels, mi scuso quindi se non sono “esattamente” le parole utilizzate dal politico tedesco, ma il senso è quello.
In ogni caso, questo discorso è pronunciato nel 1940 dall’allora ministro della propaganda hitleriana, e c’è un incredibile e straordinaria lucidità nelle sue parole. Goebbels è perfettamente consapevole che, quella guerra iniziata nel 1940 aveva avuto molte avvisaglie, la Germania, ed Hitler in particolare, non erano calati dal cielo la notte del 31 agosto 1939, Hitler, nel 39, era stato al potere in Germania per 6 anni e in quei 6 anni, la Germania non era stata con le mani in mano.
Hitler era al potere dal 33 ma è almeno dal 1926 che la sua voce riecheggiava in Europa, professando una guerra di cui, l’Europa, si accorse soltanto nel 1939.
Preciso l’Europa perché in realtà, fori dall’Europa qualcuno aveva notato il pericolo crescente della Germania nazista, non tanto per le deportazioni di Ebrei, Zingari, Gay, ecc, che, erano tollerate e quasi apprezzate, dalla maggior parte dei governi dell’epoca.
A preoccuparsi del rischio e della minaccia rappresentata da Hitler e dalla Germania Nazista, fu Stalin, un uomo che non aveva niente da invidiare al dittatore tedesco e forse, proprio perché vedeva in lui la sua stessa natura, era consapevole del rischio e della minaccia che rappresentava.
A preoccupare Stalin, le parole di sfida e disprezzo, pronunciate da Hitler e dal nazismo nei confronti dei comunisti, e dell’unione sovietica, e quelle parole, quelle minacce, spinsero l’Unione Sovietica, in più occasioni, non solo a mettere in guardia dalla minaccia Nazista, ma anche a richiedere di alzare la guardia.
Stalin, nella primavera del 1939, ha più volte chiesto a Francia ed Inghilterra di prepararsi ad affrontare la Germania, di porre un freno all’espansionismo tedesco, espansionismo che aveva già inglobato Austria e Cecoslovacchia e puntava ad Est, ma l’est non interessava a Édouard Daladier, ne interessava a Neville Chamberlain che in quel tempo, ritenevano l’Unione sovietica una minaccia peggiore della Germania Nazista.
E di questo ne è perfettamente consapevole Goebbels che negli anni 30, aveva incontrato diverse volte delegati del governo britannico e più precisamente, nel marzo del 1939, aveva incontrato l’allora Ministro degli Esteri Britannico Lord Halifax e in quell’occasione, Halifax, recatosi in Germania per confrontarsi e discutere dell’occupazione della Boemia e della Moravia da parte della Germania Nazista.
Occupazione che venne “giustificata” dalla Germania come necessaria per arginare la minaccia sovietica che pendeva sull’Europa.
La conseguenza di questo incontro, e i ripetuti rifiuti di Francia ed Inghilterra a prendere una posizione contro la Germania, spinsero l’Unione Sovietica, direttamente minacciata da Hitler, a sottoscrivere nell’agosto del 39, il noto patto di non belligeranza e aggressione, Molotov-Ribbentrop che, alcuni continuano a ritenere un patto di alleanza, ed io continuo a non capire come possa essere considerato un alleanza. Pochi giorni dopo la sottoscrizione del patto che garantiva all’Unione sovietica che i propri territori non sarebbero stati minacciati dalla Germania e alla Germania che l’URSS non avesse preso posizione contro di lei, come è noto, iniziò la seconda guerra mondiale con l’invasione, sia sul fronte tedesco che sovietico, della Polonia e da lì l’Europa si rese conto che forse l’espansionismo tedesco, era una minaccia per l’Europa intera.
Quando Goebbels dice che “quando ormai eravamo in porto, e armati bene, meglio di loro, allora hanno cominciato la guerra!” si riferisce esattamente a questo. Si riferisce al fatto che, per anni, la Germania si è preparata ad una guerra contro l’Europa, mentre l’Europa, consapevole di ciò che faceva la Germania, perché la Germania, per assurdo, glielo aveva detto, era rimasta in attesa a guardare, sperando che la guerra non la toccasse direttamente, che rimanesse arginata ad Est.
L’Europa, e per Europa intendo Francia e Inghilterra, si “svegliano” nel settembre del 39, quando, il principale “rivale” di Hitler e della Germania Nazista, l’URSS di Stalin, si è assicurata un trattato di non aggressione. In quel momento, quando per il resto d’Europa è evidente che nulla avrebbe trattenuto o ostacolato la Germania nella propria espansione, allora hanno, come dice Goebbels, dichiarato guerra, ma a quel punto, era tardi e la Germania Nazista era più e meglio armata di loro.
La Francia viene travolta e l’unica cosa che impedisce un invasione nazista delle isole britanniche è il canale della manica e la difficoltà logistica di portare oltre la manica soldati e mezzi.
Tornando all’attualità, di recente, al consiglio Europeo, e non solo, la leadership europea sta discutendo del conflitto in Ucraina, e del ruolo dell’Europa nel conflitto e se da un lato c’è la Francia che, in un vertice a tre con Scholz e Tusk, ha messo in guardia l’Europa dalla crescente minaccia russa, osservando che, finché l’Europa continuerà a mettere paletti che la Russia non rispetta, e non prenderà una posizione netta al fianco dell’Ucraina, l’espansionismo russo in Ucraina e Georgia, e negli ex paesi del blocco sovietico, continuerà. Dall’altra parte c’è Tusk, che dalla polonia è consapevole della criticità della propria posizione, e che potrebbe essere il prossimo obbiettivo della Russia vista la presenza di una minoranza russofona in polonia. In fine c’è Scholz che, ancora spaventato dai fantasmi del passato, teme ogni posizione di ostilità, non per paura di una guerra, ma per paura di un associazione al nazismo. Per l’opinione pubblica, armare la Germania significa automaticamente quarto reich.
Intanto, i barbari sono alle porte, meglio armati e più armati, pronti a colpire ogni stato e città d’Europa, impegnati, da oltre 10 anni, nella cancellazione di uno stato e di un popolo, quest’anno sono infatti 10 anni che la Crimea è occupata illegalmente dalla Russia e in questi 10 anni, la regione è stata epurata da ogni possibile oppositore. La popolazione locale è stata in larga parte evacuata o deportata, lasciando spazio e posto ad invasori stranieri. Un po’ come da circa 30 anni accade a Gaza, ma quella è un altra storia, un altro conflitto.