La dieta dei templari era una dieta miracolosa che donava loro una grande longevità ?

Anche se dire di si ultimamente sembra andare parecchio di moda e, ovviamente, parlare di diete miracolose che allungano la vita attira decisamente tanti click e visite, ciò che ci interessa è la “verità” con tutte le implicazioni che questa parola comporta.

Iniziamo col dire che da un punto di vista prettamente statistico è vero che i templari vivevano più a lungo della maggior parte dei propri contemporanei, va però fatta una precisazione credo fondamentale, quei contemporanei che vivevano non più di quaranta o cinquant’anni, conducevano una vita al limite della povertà, con lavori sfiancanti e condizioni igieniche pressoché inesistenti. E visto che, in un indagine statistica è buona norma mantenere una cera uniformità nei campioni analizzati, trarre la conclusione che, la vita dei templari era più lunga, solo per via dell’alimentazione, potrebbe rivelarsi un errore.

La particolare dieta dei templari, non è infatti l’unico elemento di distinzione tra la “classe” elitaria degli appartenenti all’ordine dei templari e le masse popolari. La vita dei templari, ben descritta e regolamentata dal “manuale di vita dei cavalieri templari” non era delle più dure, anzi, le condizioni di vita dei templari erano assimilabili a quelle di aristocratici, nobili e alti prelati della chiesa, potevano permettersi un’alimentazione ricca di proteine, vitamine, ferro, calcio e tutto ciò di cui l’organismo ha bisogno, avevano accesso a pane fresco quasi ogni giorno, secondo il manuale, si raccomandava l’assunzione di carne (o pesce) almeno due volte a settimana, diversamente le masse popolari, avevano una dieta povera di tutto, e carne o il pesce erano riservati alle occasioni speciali, solitamente festività pubbliche o private, e questo solo per quanto riguarda l’aspetto alimentare.

Altro elemento discordante tra le masse popolari e le élite si presentava nelle condizioni igienico abitative e nelle condizioni e gli orari di lavoro, senza scomodare il signor G, mentre le élite vivevano “in appartamenti con dodici stanze”, le masse vivevano “in dodici in una stanza”, e mai come in questo caso, l’ordine delle parole fa la differenza. Restando nell’ambiente domestico, le condizioni igieniche di élite e masse popolari, non sono neanche lontanamente paragonabili, e persino l’acqua “potabile” se per le élite era sempre fresca e pura, per le masse popolari, questa era raccolta in barili in cui dimoravano anguille nutrite dai vari parassiti e insetti che potevano deporre le proprie uova in quell’acqua.

Anche il ritmo delle giornate seguiva tempi differenti, là dove le élite variavano le proprie abitudini, alternando momenti di lavoro a momenti di preghiera e di svago, per le masse popolari questo non sempre era possibile.

In conclusione, le élite, tra cui i cavalieri templari, non solo seguivano una dieta diversa, ma vivevano in un modo totalmente diverso da quello delle masse popolari, spesso afflitte da lavori sfiancanti ed esposti alle più disparate malattie, dall’influenza alla peste e, presa nota di questa discrepanza, volendo procedere in un’analisi statistica coerente e di ispirazione scientifica, se si confronta la longevità dei templari alla longevità di pari status, scopriremo senza alcun stupore che non vi è alcuna discrepanza, i templari, vivevano come qualsiasi altro membro delle élite dell’europa medievale, la cui aspettativa di vita, se si esclude la morte in battaglia o per febbre, si assestava generalmente intorno agli ottant’anni, proprio come per i templari.

L’insegnamento, probabilmente ovvio e banale,che possiamo trarre da questa vicenda e che l’aspettativa di vita è direttamente connessa alle condizioni di vita, migliori saranno le condizioni di vita, maggiore sarà l’aspettativa di vita, poiché minori saranno i rischi per l’integrità di un individuo. La longevità dei templari era frutto di una vita sana e agiata, con una dieta certamente equilibrata, ma per nulla miracolosa.

Fonte :

Il segreto dei Templari? L’alimentazione. “Ecco perché vivevano il doppio rispetto ai contemporanei” – Repubblica , 16 Marzo 2016

La società feudale – Bloch Marc

Di Antonio Coppola

Studente di storia contemporanea, geopolitica e relazioni internazionali. Appassionato di musica, tecnologia e interessato ad un po tutto quello che accade nel mondo.

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