Oggi vi spiego perché la corretta pronuncia di un nome, in un mio video, è una questione estetica trascurabile ai fini dell’informazione.
Ho deciso di scrivere questo post, volutamente molto polemico, perché più di qualcuno, nelle ultime settimane, è venuto sotto alcuni miei video accusandoli di scarsa qualità, il motivo, non era la carenza di informazione, i dettagli ed i dati forniti, o l’assenza di fonti no, questi elementi andavano bene, l’esposizione a loro dire era esaustiva, i dettagli tanti, i dati accurati, le fonti sempre presenti e illustrate, il problema di quei video? aver pronunciato male alcuni nomi di uomini e città, l’ultimo episodio ha visto come protagonista la città di “Nantes” in Francia nord occidentale, in un contesto generale in cui veniva nominato “l’editto di Nantes”, pronunciato Nantes e non Nantés, anche se poi, la corretta pronuncia non sarebbe neanche quella indicata dal “correttore”, ma non stiamo a fare i pignoli… dico solo che la corretta pronuncia sarebbe nɑ̃t, ma come dicevo, non stiamo qui a fare i pignoli sulla corretta pronuncia di un nome in una lingua che non conosco.
Ovviamente non è importante cosa implica quell’editto, in che contesto è stato emanato, quali erano gli equilibri politici del tempo, quali erano le forze in gioco, quali sono state le cause che hanno portato all’emanazione dell’editto o le sue conseguenze, tuttavia per me questi elementi sono centrali in un discorso storico, e come sempre ho preferito dare ampio spazio nel video a questi elementi piuttosto che alla corretta pronuncia del nome della città, corretta pronuncia che, per quanto mi riguarda è l’elemento realmente “irrilevante” , se proprio dobbiamo trovare qualcosa di irrilevante.
Ma allora, pronunciare male un nome è o non è un problema?
Per qualcuno evidentemente no, non lo è affatto, per quanto mi riguarda, è una questione banale e superficiale, certo, una pronuncia corretta rappresenta sicuramente un valore aggiunto, un dettaglio, a mio avviso, estetico, e di forma, un elemento che contribuisce a rendere migliore il contenuto, ma se assente, non lo danneggia ne lo rende inesatto e se la pronuncia non è perfetta, a mio avviso, è assolutamente irrilevante, soprattutto se si parla della pronuncia è di una lingua che non si conosce realmente.
La mia pronuncia di un nome, in una lingua che non conosco è sbagliata? Si, è vero, e il motivo è che non sono un linguista, non conosco in questo caso specifico il francese, ma non conosco neanche il tedesco, non conosco il russo, il coreano, il cinese o lo spagnolo, il mio accento inglese è pessimo e per un mio personale difetto di pronuncia a volte pronuncio “male” anche nomi in italiano, visto che molti nomi, soprattutto di città, sono spesso soggetti ad influenze regionali che vengono ignorate dalla lingua italiana, e va bene così, perché il modo in cui io o chiunque altro pronuncia il nome di una città francese, austriaca, tedesca, italiana, russa, inglese, alla fine, in un discorso di carattere storico, è totalmente irrilevante.
E’ irrilevante di fronte alla complessa rete di dinamiche ed equilibri che si celano dietro quel nome, in questo caso specifico dietro il nome della città di Nantes, dell’editto di Nantes, e in un discorso storico sull’editto è importante, per non dire fondamentale, capire e spiegare bene cosa è successo, comprendere le dinamiche e gli equilibri, il dove, il come, il quando e il perché. Nel mio caso specifico il tutto condensato in un video di pochi minuti (perché anche 40 minuti di video sono pochi per comprendere a pieno un’importante avvenimento storico), ed è importante ricordare che dietro quei pochi minuti di video editato e pubblicato, ci sono in realtà diverse ore di lavoro, tra studio, preparazione, letture, scrittura, registrazione, montaggio, esportazione ecc,
Attenzione, da qui in avanti divento polemico, quindi se volete interrompere la lettura vi consiglio di farlo ora, perché il discorso sulla pronuncia può dirsi finito.
Nel prossimo blocco parlerò invece del perché, anche potendo, scelgo comunque di non correggere eventuali “errori” di pronuncia.
La risposta è semplice, per non dire banale, ho poco tempo a disposizione per registrare ed il motivo per cui ho poco tempo è che registro quando ne ho la possibilità, mi capita infatti molto spesso di registrare diversi video in un giorno, e poi non registrare per settimane intere, e non essendo Historicaleye il mio lavoro, preferisco usare quel poco tempo che ho a disposizione per avere e per fornire un idea chiare di cosa è successo in un determinato contesto storico e personalmente non ho alcuna intenzione di sprecare minuti preziosi, perché i momenti che ho per registrare sono molto rari ed estremamente preziosi, nel tentativo di fingere di saper pronunciare una lingua che in realtà non conosco.
Se devo scegliere tra tenere o rifare una ripresa, perché ho esposto male un concetto, allora non è un problema, non ci penso due volte e la registrare di nuovo, ma se devo tenere o rifare una ripresa perché “ho pronunciato male un nome“, non ci penso neanche a cancellarla, a registrala di nuovo, in primis perché spesso accade che quando mi accorgo dell'”errore di pronuncia” sono già in fase di editing e la maggior parte delle volte tra la registrazione e l’editing passano diversi giorni, a volte settimane, e per registrare una nuova scena da inserire nel video dovrei ri allestire il “set” , ovvero,posizionare luci, microfono, telecamera, che normalmente non sono posizionati al centro della stanza ma riposti in un angolo, e questo richiederebbe non poco tempo, considerando soprattutto che non sempre quando edito posso anche registrare, spesso infatti edito la sera tardi, mentre altre persone in casa dormono e non è molto corretto da parte mia accendere luci, spostare mobili, fare molti rumori e parlare a voce alta nel cuore della notte.
Se decido di registrare nuovamente un video o una parte di video quindi deve esserci un motivo reale, deve essere per una correzione o un aggiunta importante, perché questa decisione significa rinunciare ad una serata di editing e sottrarre minuti preziosi alla prossima sessione di registrazione.
La scorsa settimana, quando ho registrato ilvideo podcast su Galilei, ad un certo punto del video, quando nomino la messa in discussione della teoria geocentrica, ho commesso un errore, la prima volta che ho registrato il video, ho detto “teoria che successivamente, a metà del XVI secolo, sarebbe stata sconfessata da Copernico, con il suo modello eliocentrico del sistema solare“.
Questo esempio è molto significativo perché in realtà ci sono due errori, uno di carattere linguistico (un nome pronunciato male) ed uno di carattere concettuale (un informazione riportata male), il primo è il nome di Copernico, pronunciato all’italiana, come siamo abituati a fare fin dalle scuole elementari, ma di fatto si tratta di una translitterazione, un italianizzazione di un nome latino che a sua volta è una latinizzazione del nome reale, volendo quindi mantenere una correttezza linguistica totale, sarebbe inesatto pronunciare Copernico, non essendo Copernico italiano, il secondo errore riguarda il quando, dicendo infatti “successivamente” avevo posto temporalmente Copernico dopo Galilei, e non è così che sono andate le cose, anzi, Copernico è morto vent’anni prima della nascita di Galilei.
Correggere questo errore, registrare di nuovo quel passaggio di pochi secondi nel video, mi è costato molto tempo, ma non è stato tempo sprecato perché è servito per correggere un informazione errata, ma se non ci fosse stato l’errore, mai mi sarei sognato di registrare di nuovo, di usare quel tempo per correggere “la pronuncia” del nome di Mikołaj Kopernik, cosa che non ho fatto ugualmente, nonostante abbia registrato una seconda clip, ho continuato a pronunciare “Copernico”. Gettare via una parte di registrazioni per correggere la pronuncia di un nome, a mio avviso sarebbe stato un immane spreco di tempo, e visto che, ci tengo a sottolinearlo, nessuno mi paga e che non guadagno praticamente nulla per fare questo “lavoro” che, per chi avesse perso le puntate precedenti, non è il mio lavoro, nonostante per realizzare un video spenda tra le 24 e le 30 ore alla settimana, questo tempo non è dovuto e non è ripagato, è tempo che ritagliato, con il contagocce, e tempo che sottraggo ad altro, perché mi piace fare video e parlare di storia, è tempo che non mi permette neanche di rientrare delle spese per il mantenimento del sito per il cui rinnovo sono stato costretto ad attivare un Patreon. Da questo punto di vista è tempo che io pago, che io spendo, per dare qualcosa a voi che mi seguite, a chi arriva ai miei video con una ricerca, ed è molto scortese, oltre che irrispettoso, da parte di alcune persone, che non hanno mai lasciato un commento, un like, che non hanno mai condiviso un video o supportato in alcun modo questo progetto, chiedermi di aumentare il tempo impiegato per un video, chiedermi di sottrarre altro tempo a lavoro, famiglia, amici, chiedermi di sottrarre altro tempo, oltre alle già numerose ore che dedico al progetto, sottraendole a me per dare qualcosa a voi.
Se per qualcuno, il fatto che nei miei video alcuni nomi sono pronunciati male è sinonimo di bassa qualità del contenuto, mi dispiace, ma, almeno per il momento non farò nulla per “correggerlo” perché appunto, farlo mi richiederebbe tempo che non ho, e personalmente preferisco fornire informazioni e dati corretti, piuttosto che una pronuncia falsata di un nome italianizzato da una lingua che non conosco. Nel come spesso accade, alla fine si parla della correttezza di una pronuncia italianizzata di un nome in una lingua straniera, mi si chiede di correggere l’errore, con una pronuncia che è altrettanto errata.
Se però, per qualche ragione, dovessi arrivare a guadagnare abbastanza da questo progetto, e quindi non solo il minimo indispensabile per poter coprire parte delle spese fisse legate al progetto, ma anche per poter mantenere me stesso e la mia vita, se questo progetto, per qualche motivo dovesse diventare il mio lavoro (e ricordiamo che al momento non è il mio lavoro e anzi, fare video e scrivere articoli, sottrae tempo al mio vero lavoro), in quel caso, e solo in quel caso, avendo più tempo da dedicare ai contenuti che realizzo, anzi, dovendo dedicare molto più tempo e attenzioni ai contenuti che produco, allora manterrei una postazione di registrazione fissa, acquisterei un pc adatto all’editing, e visto che questo progetto, in quel caso, sarebbe il mio lavoro, non sarebbe un problema e anzi, sarebbe un dovere da parte mia, ripetere una “scena” in cui pronuncio un nome, per dare una pronuncia “corretta“, ma fino a quel momento, finché historicaleye continuerò ad essere realizzato nei miei ritagli di tempo, vi chiedo la cortesia, l’educazione e rispetto per il mio lavoro non retribuito.
Se un nome non è pronunciato con un perfetto accento francese o tedesco, magari possiamo anche passarci sopra.
Se un concetto è esposto male no, su quello non dovete passarci sopra, anzi, vi chiedo la cortesia di intervenire e correggermi, perché una svista può capitare a chiunque e se mi capita, mi fa piacere se intervenite, perché un informazione sbagliata o esposta male va corretta. Ma vi chiedo anche la cortesia di valutare quello che ritenete un errore con lucidità e intelligenza.
Per farvi un esempio pratico, se pronuncio Nantes, Nantés o Nantès è irrilevante, che accento uso, se uso un accento e dove lo uso è irrilevante, se invece dico che Nantes si trova nella francia provenzale, questo è un errore da segnalare e correggere, se colloco Nantes e nello specifico l’editto di Nantes nel luogo e nel tempo sbagliato, quindi non nel contesto della guerra dei 30 anni, ma che so, nel contesto delle crociate del XII secolo, in un tempo totalmente alieno al XVI secolo, se contestualizzo male l’editto, o ne attribuisco la paternità a George Washington, quello è un errore da segnalare e correggere, non il modo in cui ho pronunciato il nome di una città, che, tra le altre cose neanche si chiama davvero Nantes.
Questa è l’ultima volta che mi esprimerò sulla questione, la mia pronuncia di lingue che non conosco non è perfetta, ne sono consapevole, e va bene così, rimarrà imperfetta, almeno fino a quando questo progetto verrà realizzato nei miei ritagli di tempo e non sarà un lavoro retribuito.
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