Al termine del periodo di scontri tra greci e persiani, più noto come Guerre Persiane, la situazione in Grecia era più critica che mai, al pari del periodo della guerra fredda dell’età contemporanea, le varie Polis si erano riunite, attorno alle due maggiori città che avevano combattuto i persiani, in due leghe, la lega di Delo e la lega del Peloponneso, che puntavano all’espansione e l’imposizione su tutta la Grecia dei rispettivi modelli culturali di riferimento.
Ma facciamo un passo in dietro.
I persiani sono stati sconfitti nello scontro finale di Platea dal generale spartano, oltre che Reggente di Sparta, Pausania (Pausania fu reggente di Plistarco, figlio di Leonida, dopo la morte di Leonida e di suo fratello nello scontro presso le Termopoli) il quale era un forte sostenitore della democrazia, e avrebbe pagato a caro prezzo il suo credo politico.
Ad Atene, Temistocle, già arconte nel 491, fa si che vengano costruite 180 nuove trireme con i proventi delle miniere d’argento del Laurion e fece trasformare la baia di Falero nel porto militare di Atene, promettendo la nascita della Lega di Delo. Nel 471 sarebbe stato accusato di avere atteggiamenti tirannici e quindi allontanato da Atene, costretto in esilio si stabilì nella non lontana Argo. Durante il suo esilio, aiutò Pausania a promuovere la democrazia nel Peloponneso e procurò ad Atene il controllo sull’Ellade.
Sparta, di regime Oligarchico, non vedeva di buon occhio la democrazia, in quanto riduceva il suo potere nel Peloponneso e nel 471/469 Pausania e Temistocle vennero accusati di aver stretto alleanza con la Persia, accusa che sfociò nella pena capitale, Temistocle fuggì a Magnesia, presso la corte di Artaserse, mentre Pausania si rifugiò nel tempio di Atene Calcieca, dove le guardie non poterono arrestarlo, così l’Eforato ordinò di murare le porte del tempio, lasciando che l’eroe di Platea morisse murato vivo.
Ad Atene nel frattempo Cimone aveva sostituito Temistocle, e durante la sua carica, ottenne numerose vittorie contro i persiani, tra queste la Battaglia sul fiume Eurimedonte in Asia minore fu una delle sue più importanti vittorie. Venne però anch’esso accusato di aspirare alla tirannide ed allontanato nel 461, fu sostituito da Pericle, che avrebbe trasformato la lega di Delo in un vero e proprio impero coloniale, mentre, dall’altra parte, Sparta assumeva una posizione centrale nella lega del Peloponneso.
Atene stringe alleanza con Argo e la Tessaglia, fece costruire una solida rete di mura tra Megara, Atene e il porto di Nisea. Callia stratega Ateniese, ottiene una pace con i persiani, nota come pace di Callia. A questo punto Atene non è più direttamente minacciata dai persiani, mentre sparta vive una crisi interna ed è costretta nella terza guerra Messenica.
Pericle, consapevole della superiorità della flotta ateniese, si impegna per la liberazione dell’Egeo, con successiva colonizzazione ateniese, e questo interferiva con le grandi Polis marittime di Corinto ed Egina –alleate di Sparta e città parte della lega del Peloponneso-. Egina e Corinto attaccano la flotta ateniese, Egina viene assediata e poco dopo entra a far parte della lega di Delo. Corinto assedia Megara, ma l’ateniese Mitanide rompe l’assedio. A questo punto Atene costruisce una nuova rete di mura tra Atene, Prieo, la baia di Falero. Sparta invece invade la Beozia. Mentre l’Acaia si allea con Atene.
Sul fronte egiziano, la spedizione di liberazione ateniese fallisce, e Cimone torna dall’esilio, concordando un tregua quinquennale, Argo però, rompe l’alleanza con Atene.
Nel 448 sparta interviene a Delfi contro i focesi, nella “seconda guerra sacra“.
Tebe appoggia rivolte oligarchiche in Beozia. La Tessaglia rimane così l’unica alleata di Atene, successivamente nel 446 il re spartano Pleisanotte invade l’attica, ma non attacca Atene, provocando così la fine dell’impero ateniese.
Viene concordata una nuova pace trentennale, pace che terminerà quando Atene mostrerà interesse negli scambi con la Magna Grecia. Si riuniscono dunque i rappresentanti della lega del Peloponneso, per decidere come reagire, ed il Re spartano Archidamo parlerà in favore della pace, nonostante ciò, si decise per un ultimatum verso Atene. Atene rifiutò le condizioni, ricordando i meriti contro i persiani, e si preparò per lo scontro, dall’altra parte re Archidmo, preparò l’assedio di Atene che ha inizio nel 431. Pericle da parte sua, sapeva bene che non avrebbe potuto fronteggiare il più potente esercito spartano, fece così rientrare tutta la popolazione entro le mura della città, rifornendo la città dal mare.
La flotta ateniese attaccò le coste del Peloponneso e conquista l’isola di Egina, Archidamo invece richiede aiuto estero , ma gli viene rifiutato. Sparta tenta anche di conquistare Megara ed Epidauro, ma fallisce.
Dopo un anno di assedio una pestilenza colpisce Atene e parte dell’assediante esercito Spartano, durante la peste del 430 Pericle perde la vita, viene sostituito da Cleone.
La guerra continua per procura anche nelle colonie della Magna Grecia, dove si combattono Reggio e Siracusa, ed Atene interviene nello scontro di Milazzo prendendo Messina. Gli scontri tra Sparta ed Atene si estendono su tutto il continente greco, al punto che Atene bloccherà la baia di Pilo in Messenia nel 425, mentre lo spartano Brasida conquisterà Anfipoli nel 422 (anfipoli era la maggior fornitrice di legname per la flotta ateniese). Con la conquista della città, il generale ateniese Tucidide è costretto ad abbandonare la città.
Successivamente Cleone tenterà di riprendere Anfipoli, ma cadranno in battaglia sia lui, sia Brasida. Nicia ottiene una pace, perché entrambe le Polis erano stanche da uno scontro di 10 anni ed una pestilenza, ma gli alleati non rispettano la tregua, e gli scontri si spostano in sicilia, dove Seleinutte è in guerra contro Segesta.
Atene interviene al fianco di Segesta, poiché Alcibade (nipote di Pericle ed uno dei capi ateniesi) puntava a conquistare la Sicilia.
Nel 415 la flotta ateniese salpa per la sicilia guidata da Alcibade, Nicia e Lamaco. Alcibade viene però accusato di aver mutilato le statue di Hermes, e gli viene imposto di tornare in patria per essere condannato, ma si rifiuta e si rifugia a Sparta diventando consigliere.
Nel 413 lo scontro in sicilia è quasi vinta dagli Ateniesi, ma Sparta interviene al fianco di Siracusa, rovesciando le sorti dello scontro.
In Grecia, Sparta organizza un nuovo assedio di Atene, questa volta però chiedendo in anticipo l’alleanza dei Persiani, quest’alleanza porterà un potente esercito terrestre (quello spartano) ad assediare Atene, e la flotta persiana a contrapporsi a quella Ateniese.
lo scontro si conclude in appena dieci anni, e nel 404 Atene esce sconfitta dalla battaglia di Egospotami, dove le ultime Trireme Ateniese vengono affondate.
Un contingente di opliti spartani occuperà Atene, e verranno istituiti 30 nuovi arconti, noti come i trenta tiranni, che rimarranno in carica appena un anno, prima che Trasibulo riporti la democrazia ad Atene.
Con la sconfitta di Atene, e l’istituzione dei trenta tiranni, si concludono il trentennio di guerre tra Sparta ed Atene, iniziato nel 431 noto come “Guerre del Peloponneso”.
Bibliografia
Storia dei greci, Dalle origini alla conquista romana. di Claude Mossè e Annie Schnapp-goubeillon