La microstoria è la storia dei piccoli eventi che serve come punto di ancoraggio per analizzare nel dettaglio i grandi avvenimenti, e che differisce dalla macro storia, ovvero la storia dei grandi avvenimenti, soprattutto nella fase di inquadramento generale.

Vi faccio un esempio pratico per inquadrare la Microstoria, parlare del boom economico in italia degli anni 50 e 60, può essere fatto in due modi.

  • Metodo 1 | parlando direttamente del boom economico, in maniera molto ampia e ricadendo quindi nella storiografia tradizionale, con un approccio macrostorico, per affrontare un tema di storia economica.
  • Metodo 2 | possiamo partire dalla base, dal basso e affrontare la questione del boom economico, partendo dalla storia ordinaria di una piccola officina che, in quegli anni inizia o negli anni immediatamente successivi, iniziava la propria attività e che, circa 50 anni dopo, è diventata una delle officine più grandi e importanti d’italia. In questo secondo caso, raccontando la storia di questa azienda, stiamo indirettamente (ma neanche tanto indirettamente) parlando del boom economico e di storia economica.

Questa è la microstoria. Un approccio metodologico relativamente recente, che negli ultimi vent’anni circa, ha influenzato tantissimo la storiografia americana arrivando a caratterizzarla, e la cosa in un certo senso più curiosa e interessante è che uno dei padri putativi di questo metodo, è Carl Ginzburg, uno storico italiano che per qualche decennio ha insegnato in alcune delle più prestigiose università americane (come ad esempio Harvard), formando un intera generazione di storici americani (soprattutto negli anni ottanta e novanta) che oggi fa della microstoria la propria arma vincente.

La Microstoria oggi rappresenta una metodologia vincente, soprattutto in campo divulgativo, perché grazie alla sua struttura che parte dal quotidiano, dal particolare, sfrutta l’aneddotica per catturare l’attenzione del lettore, al quale poi fornire una serie di informazioni sempre più approfondite ed estremamente puntuali.

L’esempio “classico” di testo microstorico è l’opera “il formaggio e i vermi” di Carl Ginzburg, testo pubblicato per la prima volta nel 1976 e che ha come oggetto la vita e, soprattutto, i due processi per eresia di un contadino e mugnaio friulano, nato Domenico Scandella a Montereale Valcellina e noto ai contemporanei come Menocchio, ma del formaggio e i vermi ho già parlato abbondantemente in un post dedicato.

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Ginzburg, con questo libro introduce alla storiografia la storia delle classi subalterne, ci parla di un contadino, di un mugnaio, non di un generale o di un principe o un conte, ci parla di un uomo che nella storiografia tradizionale, sarebbe stato solo un nome di passaggio in un qualche elenco di “vittime” dell’inquisizione, un esponente delle masse popolari che per lungo tempo, si è creduto essere all’esterno della storia e che nel pensiero comune, avrebbero fatto la propria irruzione nella storia a partire dalla seconda metà del XIX secolo. Ma la vita di Scandella, ci insegna Ghinzburg, non è una vita vissuta fuori dalla storia, anzi, è una vita totalmente inserita nella storia del proprio tempo, e questo significa che le masse popolari sono sempre state una componente centrale della storia, nonostante per secoli la storiografia tradizionale, non abbia prestato loro attenzione.

Oggi non vi è più distinzione tra grandi eventi e storie ordinarie e la rivoluzione microstorica ha spalancato le porte ad una storia più ampia e complessa, ad un passato molto più complicato e dinamico di quello che abbiamo immaginato per generazioni.

Oggi, se bene esista ancora una divisione concettuale tra macro e micro storia, di fatto la storiografia in termini più ampi, non conosce differenze legate ai soggetti del proprio studio, classi sociali, rapporti di forza, equilibri ed orientamenti politici e religiosi, sono tutti ingredienti in quell’enorme calderone che è la storia umana, la storia delle civiltà umane e di tutti gli strati che compongono quelle società.

Oggi, rispetto al passato, non è difficile imbattersi in testi riguardanti gli aspetti più semplici, o le classi più povere di una società, e addirittura, oltreoceano questi temi oggi sono forse privilegiati rispetto ad altri, di più ampio respiro e contribuiscono a porre sotto una luce diversa i complicati equilibri sociali delle civiltà del passato.

Di Antonio Coppola

Studente di storia contemporanea, geopolitica e relazioni internazionali. Appassionato di musica, tecnologia e interessato ad un po tutto quello che accade nel mondo.

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