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La storia del Negroni, un eccellenza italiana.

Secondo la tradizione il Negroni sembra essere stato ideato a Firenze tra il 1919 ed il 1920 dal conte Camillo Negroni nel Caffè Casoni, dove un giorno il conte stanco dei soliti drink, ordinò un Americano con una piccola variante, ovvero la sostituzione del Seltz con il Gin e il risultato piacque così tanto che da quel momento molti preferirono “l’americano al modo di Negroni” al solito Americano.


Negroni Cocktail con i suoi ingredienti principali: Gin, Vermut Rosso e Campari,
Foto di Achim Schleuning.
Fonte Wikimedia

Precisiamo che non è il primo cocktail della storia, anzi, i cocktail in europa si bevevano già da oltre un secolo, il termine cocktail utilizzato per definire una bevanda alcolica frutto di una miscela proporzionata ed equilibrata di diversi ingredienti tra cui liquori, bevande alcoliche e non alcoliche e vari aromi, venne utilizzata per la prima volta in un’edizione del 1806 del Balance and Columbian Repository e la sua prima definizione fu di una “una bevanda stimolante composta da superalcolici di vario tipo, zucchero, acqua e amari”.

Chiusa la parentesi più generale sui cocktail e tornando al negroni, questi, come dicevamo sembra essere stato ideato dal conte fiorentino Camillo Negroni e secondo la tradizione tradizione, all’inizio degli anni’ 20 era solito frequentare il Caffè Casoni in via de’ Tornabuoni a Firenze, non lontano dalla sua città Fiesole. Il caffè Casoni era stato fondato nel 1815 ed ha chiuso dopo oltre 2 secoli di attività nel 2017, negli anni venti il Caffè Casoni era uno dei locali più famosi e frequentati di Firenze, uno dei principali centri di aggregazione fiorentini in cui era possibile incontrare artisti, filosofi, notabili e imprenditori provenienti da tutto il mondo, era un vero e proprio punto di ritrovo, molto accreditato e popolare nonostante la poca varietà nella selezione di aperitivi disponibili, come un po’ tutti i bar dell’epoca anche il Casoni si limitava ad offrire alcuni aperitivi, una vasta selezione di liquori, superalcolici e amari ed una modesta selezione di vini, ma nulla di troppo complicato, anche perché all’epoca i cocktail in circolazione erano pochissimi. Comunque sia, secondo la tradizione il conte Camillo Negroni un giorno ordinò un Americano, un drink ottenuto dalla miscelazione di vermut rosso, bitter campari e Seltz, il Seltz era la marca di un acqua fortemente gassata, in pratica la denominazione comunemente utilizzata in italia per indicare quella che oggi, più comunemente chiamiamo acqua tonica, tuttavia, Negroni quel giorno chiese una leggera modifica, si racconta infatti che in quell’occasione chiese al barman del locale di sostituire la Seltz con del Gin, in onore dei recenti viaggi fatti a londra, ottenendo così un nuovo drink preparato con vermut rosso, bitter campari e per l’appunto Gin, meno gassato ma molto più alcolico del classico Americano.

A questo punto la storia si divide in due varianti, secondo alcuni il barista che effettuo la sostituzione del Seltz con il Gin, preparando così il primo “negroni della storia” era Angelo Tesauro, secondo altri invece era Fosco Scarselli, è una variante minima e assolutamente irrilevante ed è dovuta al fatto che all’epoca entrambi i barman erano dipendenti dello storico locale di via de’ Tornabuoni. In ogni caso, secondo la tradizione, da quel momento in poi la maggior parte dei clienti del caffè iniziò ad ordinare l’Americano al modo del conte Negroni e nel tempo il drink fu rinominato in onore del conte Negroni che per primo lo aveva assaporato, diventando semplicemente Negroni.

Anche se non ci sono fonti documentarie che possano attestare direttamente la veridicità di questa storia, alcuni elementi narrativi ce ne confermano indirettamente la veridicità, anzitutto perché sappiamo che tra il 1919 e 1920 Fosco Scarselli e Angelo Tesauro lavorarono effettivamente per il Caffè Casoni, inoltre il caffè casoni esisteva realmente e per molto tempo, è stato l’unico locale a servire l’americano al modo di Negroni, inoltre sappiamo che il conte Camillo Negroni è realmente esistito ed era solito frequentare la città di Firenze ed il Caffè Casoni, Negroni era un nobile italiano e volendo essere più precisi, era un nobile toscano, nato a Fiesole, una piccola cittadina parte del territorio fiorentino.

Al di la di questi dettagli ambientali estremamente precisi, l’informazione più importante ed interessante di questa storia riguarda la sostituzione del Seltz con il Gin in onore dei recenti viaggi a Londra effettuati dal conte negroni. Anzitutto sappiamo da altre fonti che il conte Negroni era un assiduo viaggiatore e nella sua vita si recò molto spesso a Londra ed è quindi estremamente plausibile che dopo la prima guerra mondiale passò del tempo a Londra, e in secondo luogo, ma non meno importante, e anzi, forse questa è l’informazione più importante in assoluto, all’inizio degli anni 20 il Gin era uno dei superalcolici più consumati nella capitale britannica, e questa informazione, oggi facilmente riscontrabile e verificabile all’epoca non era particolarmente diffusa al di fuori di Londra e dunque solo chi era realmente un frequentatore della metropoli britannica poteva sapere della grande popolarità del Gin a Londra e quindi richiedere il suo utilizzo “in onore dei viaggi a Londra“.

Concludendo, la storia del Negroni ci racconta tantissimo sugli anni 20, ci racconta della vita movida fiorentina e delle abitudini, dei gusti e delle mode dei fiorentini e in minima misura dei Londinesi, ci apre una finestra sulla natura cosmopolita della città e toscana e dei suoi frequentatori, e ci racconta il panorama storico del primo dopoguerra in italia, oltre a raccontarci, ovviamente, un capitolo interessantissimo della storia fiorentina nel 20 secolo, una storia testimoniata, almeno fino a qualche anno fa, dallo storico locale di via de’ Tornabuoni.

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