La vita quotidiana delle cortigiane nell’Italia del Rinascimento di Paul Larivaille

La vita quotidiana delle cortigiane nell’Italia del Rinascimento di Paul Larivaille

Se quello che cerchi è un libro che stravolga completamente tutto ciò che sapevi o credevi di sapere sulla quotidianità delle cortigiane nel rinascimento italiano e ti aspetti un saggio in cui si parla di sesso e sessualità nelle signorie dell’italia del XV secolo, questo libro, non fa al caso tuo. La vita quotidiana delle cortigiane nell’Italia del Rinascimento di Paul Larivaille è un saggio storico di carattere divulgativo che, come ogni buon saggio storico, si basa prevalentemente sull’analisi e la comparazione delle fonti, in questo caso soprattutto fonti letterarie e documentarie classiche, dipinge un quadro ampio e dettagliato, degli aspetti sociali nelle corti italiane del XV secolo, alternando l’analisi e il racconto della società, ad aspetti della vita di una cortigiana dell’epoca.

L’Italia rinascimentale

Tra il XIV e il XVI secolo l’Europa attraversa il proprio rinascimento, andando alla riscoperta delle proprie origini e del proprio passato e in questo contesto storico di rinascita e di rielaborazione della società, l’Italia non è da meno, anzi, la penisola italica è in questo momento storico, in un certo senso, il centro del mondo, l’Italia rappresenta l’apice della civiltà europea, occidentale, che di li a poco si sarebbe diffusa a macchia d’olio in tutto il mondo. Del rinascimento italiano, della vita e le gesta dei grandi protagonisti di quest’epoca conosciamo tantissimo, è uno di quei momenti, rari, nella storia, su cui si ha una quantità di informazioni enorme, ma il rinascimento italiano vive di luci ed ombre, posto in un limbo tra il vecchio e il nuovo mondo, tra il medioevo e l’età moderna.

I grandi protagonisti di quest’epoca sono uomini e donne ancora legati e vincolati alle dinamiche della società medievale, ma, sono uomini moderni, che vivono ben oltre i confini del proprio tempo ed hanno la capacità di guardare avanti.

La vita di questi uomini e donne si consuma soprattutto in lussuosi palazzi, tra ricevimenti e incontri d’affari, ma anche e soprattutto nelle camere da letto.

Le camere da letto in quest’epoca, sono le vere stanze dei bottoni, ciò che accade in quelle stanze, tra quelle lenzuola, definisce la sagoma della società europea, e di conseguenza, il mondo che ne sarebbe seguito.

Nel libro la vita quotidiana delle cortigiane nell’Italia del rinascimento, di Paul Larivaille, si affronta proprio questo tema, e si da ampio spazio a personaggi apparentemente secondari, quella della cortigiana è una figura antica ma che in quest’epoca assume tratti nuovi e particolari e, facendosi spazio tra i salotti delle grandi famiglie, riesce a giungere nel cuore delle corti europee, nelle stanze dei bottoni, le camere da letto di re, principi, banchieri e signori della guerra.

Non è raro quindi imbattersi in documenti che ci parlano degli amanti e delle amanti di re e regine, di principi e principesse. Ci troviamo in un epoca in cui il matrimonio è, all’atto pratico, un contratto d’affari, siglato per ottenere favori e amicizia dell’una o l’altra famiglia, siamo in un epoca in cui l’amor cortese è ormai un mero retaggio artistico, e spesso, molto spesso, nei matrimoni, la passione e l’attrazione tra i consorti è totalmente assente, e per porvi rimedio uomini e donne, si concedono in un tacito accordo segreto, ai piaceri della carne e protagonisti del saggio dello storico francese Paul Larivaille, sono proprio le cortigiane di quest’epoca e di questo mondo, sono le cortigiane dell’italia del rinascimento.

Chi è Paul Larivaille?

Prima di cominciare con la guida voglio aprire una parentesi sull’autore del saggio edito in Italia da Bur editore. Larivaille è uno storico della letteratura italiana, che ha insegnato in Francia, per oltre trent’anni, dal 1955 al 1988 presso l’università di Paris-Nanterres, ed è membro dell’accademémie francaise, per poi diventare, nel 1988 Preside dell’Università di Paris-Nanterres.

Si tratta di un autore di altissimo livello, legato per vie traverse alla scuola delle annales, fondata da Marc Bloch e Lucien Febvre.

Da storico della letteratura italiana, in particolare della letteratura rinascimentale italiana, Larivaille è un grande conoscitore del rinascimento e dei suoi protagonisti, e negli anni ha lavorato a diverse opere biografiche dei protagonisti di quell’epoca, come ad esempio Pietro Aretino, di cui ha pubblicato una biografia nel 1997 e che ad oggi rappresenta una delle opere più ampie e complete sulla vita del poeta aretino del XV secolo. Nel 1995 Larivaille pubblica anche un saggio di carattere generale, sulla vita quotidiana tra XV e XVI secolo, intitolando l’opera “la vita quotidiana in Italia ai tempo di Machiavelli” e, in tempi più recenti, nel 2017, pubblica un saggio dedicato alla letteratura Machiavelliana.

Larivaille si conferma con le sue opere e studi, un esperto, di altissimo livello, di quella che era la vita nell’italia Rinascimentale, conosce quel mondo alla perfezione, ne conosce ogni aspetto, ogni emozione, ogni dinamica sociale, conosce le abitudini dei suoi protagonisti, e conosce la vita nelle corti di questi uomini, corti in cui le cortigiane giocavano, come anticipavo, un ruolo importantissimo, e di conseguenza, rappresenta un aspetto che certamente Larivaille ha avuto modo di studiare e approfondire negli anni.

La vita quotidiana delle cortigiane nell’Italia del Rinascimento

Il saggio “La vita quotidiana delle cortigiane nell’Italia del Rinascimento” in realtà precede tutti i saggi citati durante la parentesi biografica, viene pubblicato per la prima volta nel 1983, e molto probabilmente si tratta di un opera collaterale, nato dall’ampliamento di uno o più paragrafi di altri contenuti a cui stava lavorando.

Il saggio è ricco di riferimenti letterari, fonti, documenti e testimonianze di vario genere, come lettere e pagine di diario. Il saggio mostra fin da subito l’attenzione dell’autore per le fonti letterarie, suo campo di studio privilegiato, e nel racconto generale della quotidianità delle cortigiane dell’Italia rinascimentale, si sofferma sulla vita di una cortigiana in particolare.

La narrazione che ci viene proposta potrebbe ricordare a qualcuno la narrazione proposta da Carlo Ginzburg nell’opera Il formaggio e i Vermi, pubblicato per la prima volta nel 1980, appena tre anni prima dell’uscita della vita quotidiana delle cortigiane, e non è da escludere una certa influenza dell’autore italiano, già docente di storia ad Harvard, sul lavoro di Larivaille.

Il saggio di Ginzburg, di cui ho parlato in più occasioni e a cui ho dedicato una guida alla lettura, è stato all’epoca un modello vincente, che ha contribuito a rilanciare anche in europa il filone della microstoria, filone cui appartiene l’opera di Larivaille.

Il contenuto del saggio di Larivaille

Protagonista indiscussa delle vicende narrate nella vita quotidiana delle cortigiane, è Nanna, una giovane donna, la cui storia personale viene utilizzata da Larivaille per raccontare il mondo in cui la donna viveva, e trarre conclusioni sul carattere generale della vita delle cortigiane dell’epoca.

Nel saggio ci viene raccontata, attraverso diverse fonti, la scalata al successo della giovane donna, una cortigiana di umili origini, che grazie alle proprie doti, riesce ad ottenere in breve tempo, una casa propria, del mobilio, abiti eleganti e denaro.

Per ottenere ciò Nanna, e come lei, le cortigiane dell’epoca devono apprendere i trucchi e segreti, per essere accettate in un mondo che non gli appartiene, così da irrompere in una cerchia sociale diversa dalla propria. Larivaille ci espone quindi, attraverso la vita di Nanna, i trucchi di base delle cortigiane, per essere accettate nell’alta società, trucchi in alcuni casi banali e alla portata di tutti, come lo schiarire i capelli e renderli morbidi, profumati e lucenti, sfruttando olio e vino, o la cura del sorriso, sbiancando i denti con un tovagliolo, in un epoca in cui l’igiene dentale non era alla portata, ne negli interessi, di tutti.

La cura dell’aspetto è solo uno dei rituali quotidiani cui si sottopongono le cortigiane del rinascimento italiano, e rappresenta forse il primo e più semplice passo da compiere, Larivaille ci mostra in quest’opera la complessità di quel mondo, in cui l’estetica da sola, non era sufficiente.

Le cortigiane, osserva Larivaille, non dovevano solo attrarre, ma dovevano sedurre e stregare uomini di alto rango, e per farlo avevano necessità di apprendere altre e più complesse strategie, vediamo quindi come Nanna si ritrova quasi costretta ad imparare intere opere a memoria, così da poter affrontare conversazioni e impara a suonare il liuto, abilità molto apprezzata dagli uomini benestanti dell’epoca.

Quello della cortigiana ci viene mostrato come un mestiere, molto complicato e non alla portata di tutti, un mestiere costruito attorno alla sottile arte della seduzione e ben diverso dal mestiere della prostituta, in cui la sessualità giocava un ruolo centrale.

La vita quotidiana delle cortigiane ci mostra come queste donne non fossero delle comuni prostitute, ma rappresentavano qualcosa di più, e giocavano un ruolo determinante nella vita e nella società dell’epoca.

Lo status di cortigiana, a differenza dello status di prostituta, garantiva dei diritti e dei privilegi, e permetteva alle donne di essere viste e guardate con dignità e rispetto, soprattutto dagli uomini con cui si intrattenevano e sui quali avevano un influenza tale da essere considerate da Larivalle, il motore reale della società.

Il capriccio di una cortigiana, in quell’epoca, poteva mettere fine ad un alleanza o addirittura far muovere una guerra.

Conclusione

Il saggio sulla vita quotidiana delle cortigiane del rinascimento italiano è a mio avviso un opera straordinaria, che ho apprezzato quasi quanto il saggio di Ghinzburg, il Formaggio e i Vermi, uno dei miei saggi storici preferiti.

La semplicità della narrazione lo rende adatto a chiunque, e, nonostante sia un libro di qualche anno fa, parliamo comunque di un libro che ha quasi quarant’anni, non sembra essere invecchiato. Probabilmente perché racconta un mondo poco studiato negli anni successivi.

Il saggio si sviluppa seguendo la narrazione di una storia in particolare, la storia di Nanna, ma arricchisce il racconto con una ricca e accurata analisi della società, e, almeno nell’edizione che ho letto io, prima dell’introduzione, è presentata una ricca cronologia del rinascimento italiano, utile a collocare nel tempo e fornire il giusto contesto alla narrazione, anche per chi non è addetto ai lavori.

Se devo trovare un difetto in questo saggio, non è facile, personalmente ne ho trovati pochissimi, ma, volendo fare uno sforzo e ostinarmi ad indicare un difetto, forse, indicherei l’elevata presenza di fonti letterarie, rispetto ad altro tipo di fonti documentarie, vengono citati e analizzati molti poemi e relativamente poche lettere. Non si tratta di un vero difetto, anzi, si tratta in questo caso di una scelta quasi obbligata, poiché la vita delle cortigiane non è oggetto di interesse per gli storici e i cronisti dell’epoca, ma trova, tuttavia, ampio spazio, nel mondo artistico che guarda alla vita amorosa e sentimentale.

Non troveremo quindi un estratto di Machiavelli in cui si parla di cortigiane, ma troveremo componimenti poetici in cui si esalta la figura della cortigiana sposata dal signore e diventata una nobil donna, madre degli eredi della signoria.

Se devo trovare un pregio in questo saggio, probabilmente è ancora più difficile del trovare un difetto, non perché non ve ne siano, ma perché ce ne sono tantissimi. Dalla semplicità con cui è scritto e l’immediatezza con cui i concetti vengono esposti, all’ampiezza del tema trattato e la profondità con cui viene analizzata l’intera società, partendo dalla vita delle cortigiane.

Dovendo scegliere un unico pregio, probabilmente mi soffermerei sull’attenzione posta dall’autore sul ruolo delle cortigiane nella società dell’Italia rinascimentale, un ruolo apparentemente marginale, e pure, un ruolo determinante.

Il saggio incarna il concetto di microstoria e della scuola delle annales, raccontando la storia delle classi subalterne, in questo caso delle cortigiane, che vivono e dimorano all’ombra delle signorie, apparentemente invisibili, ma all’atto pratico, come emerge da questo saggio, detengono un potere enorme, ed è il potere di poter influenzare le decisioni di quei pochi personaggi nella storia che hanno il potere di imprimere una direzione al mondo.

Non c’è quindi molto da aggiungere, vi consiglio la lettura di questo libro, personalmente l’ho trovato meraviglioso, ben fatto ed estremamente interessante, e spero di avervi dato abbastanza materiale in questa guida, da potervi aiutare nella lettura del saggio.

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