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Le abitudini alimentari dell’uomo e il loro impatto sull’evoluzione.

Come sono cambiate le abitudini alimentari dell’uomo, dal neanderthal all’homo sapiens?
Queste abitudini hanno influenzato la sua evoluzione oppure la sua evoluzione ha influenzato questi cambiamenti?

Stavo guardando un video di Dario Bressarini intitolato “la dieta dei gruppi sanguini” in cui Dario, partendo da una teoria stravagante sui gruppi sanguini ed il loro rapporto con l’alimentazione, ci spiega che fondamentalmente questa teoria è pura follia, ma andiamo con ordine.

Nel suo video Dario contesta, supportato da una folta letteratura scientifica e dalla consulenza di alcuni autorevoli genetisti, una teoria secondo cui i vari gruppi sanguini 0, A,B, AB, sarebbero frutto di un evoluzione alimentare, in particolare il gruppo 0 sarebbe i gruppo più antico, una sorta di gruppo ancestrale risalente alle primissime fasi della nostra storia evolutiva, quando fondamentalmente l’uomo era prevalentemente un cacciatore e si nutriva per lo più di carne, fa seguito il gruppo A, risalente ai tempi dell’agricoltura ed il gruppo B legato al mondo nomade e al consumo di latticini, in fine, il gruppo AB sembra essere il più recente, frutto della combinazione dei precedenti gruppi.

Dal punto di vista chimico e genetico non mi dilungherò più di tanto e vi rimando al video di Dario in cui il tutto è spiegato in maniera magistrale, qui mi limiterò a riportare alcune informazioni acquisite proprio dal video di Dario.

Il sangue di tipo 0 è un tipo di sangue in cui, sulla superficie dei globuli rossi, non si lega nessuna proteina, da qui il nome 0. Diversamente, nel sangue di tipo A ed analogamente il sangue di tipo B, alla superficie dei globuli rossi, si legano specifiche proteine, che chiameremo A e B a seconda del tipo di sangue, detto molto semplicemente, al sangue di tipo A si legano le proteine di tipo A e al sangue di tipo B si legano le proteine di tipo B. In fine, al sangue di tipo AB, come possiamo immaginare, si legano entrambe le proteine.

Nel suo video Dario ci spiega anche che dal punto di vista genetico, il sangue di tipo 0, diversamente da quanto sostenuto nella teoria che lo vedrebbe come il più antico, è in realtà il più recente e si tratta sostanzialmente di una mutazione genetica apparsa molto prima dell’apparizione stessa dell’uomo. In breve, tutti i tipi di sangue noti sono precedenti all’uomo e non dipendono dall’alimentazione dei nostri antenati in quanto ci sono creature erbivore dotate di sangue di tipo 0, che secondo la teoria è il tipo di sangue legato al consumo di carne, e carnivori dotati di sangue di topo A che secondo la teoria è il tipo di sangue legato al consumo dei vegetali.

Dario nel suo video ha dimostrato come, dal punto di vista chimico e genetico questa teoria sia totalmente priva di fondamento, e in questo articolo voglio andare oltre, spiegando perché questa teoria del sangue è incompatibile con la nostra evoluzione storica.

Supponendo per un attimo che sia vero e che quindi il nostro sangue è mutato al mutare della nostra alimentazione, possiamo osserva come la suddivisione “carne – vegetali – latticini – tutto” sia in realtà estremamente limitate e non coincida affatto con l’evoluzione della nostra storia alimentare.

Prima di iniziare è opportuno fare una premessa, al fine di evitare ogni possibile fraintendimento. Quando dico “uomo” non mi riferisco nella fattispeccie all'”homo sapiens” ma a tutta la linea evolutiva della nostra specie, per essere più precisi, gran parte dell’evoluzione alimentare che seguirà, precede l’avvento effettivo dell’Homo Sapien, in quanto, già l’Homo Erectus aveva conosciuto, se pur in maniera limitata e primitiva, la vita sedentaria e l’agricoltura, e seguiva una dieta molto variegata che integrava verdure, frutta fresca e secca, noci, radici, cereali, carne e pesce, e anzi, recenti studi hanno mostrato come la quantità di carne assunta dall’homo erectus fosse molto più limitata rispetto a quanto si pensasse. Nell’immaginario collettivo infatti la dieta dell’homo erectus e di qualsiasi altra specie umanoide precedente il sapiens, era fortemente sbilanciata verso l’assunzione di proteine, tuttavia non è così, le proteine e quindi la carne erano un elemento certamente presente, ma non centrale, nella dieta dell’erectus.

Fatta questa premessa, dobbiamo specificare che l’uomo non nasce come carnivoro ma nasce come raccoglitore, e nella prima fase della storia alimentare dell’uomo e dei suoi predecessori, l’uomo si è nutrito prevalentemente di bacche, radici, insetti e carcasse di animali, raccogliendo e ingerendo più o meno tutto ciò che riusciva a trovare e ingerire.
Questo tipo di alimentazione secondo la teoria dell’evoluzione del sangue in funzione dell’alimentazione, dovrebbe identificare il vero sangue ancestrale, il più antico, il sangue di tipo 0, visto che questa è stata l’alimentazione della nostra specie per centinaia di migliaia di anni.

A questa fase primitiva segue la caccia e talvolta la pesca, imprimendo quindi una forte mutazione nella vita e nelle abitudini dell’uomo. Come nella fase precedente l’uomo è un nomade, si sposta, migra, si muoveva alla ricerca di nuove piante e continua a muoversi inseguendo le proprie prede e seguendo la teoria dell’evoluzione del sangue, a questa fase, importantissima della nostra storia alimentare faremo coincidere un nuovo tipo di sangue, un sangue di tipo A, e già qui, la teoria del sangue di tipo 0 come sangue ancestrale e legato al consumo di carne, viene meno, ma noi continuiamo imperterriti nella nostra evoluzione perché le cose più interessanti stanno per arrivare.

Con la caccia le tribù iniziano a crescere molto rapidamente, e si arriva al punto in cui la sola caccia non è più sufficiente a garantire la piena sussistenza, l’uomo ha necessità quindi di trovare nuove fonti di cibo e queste fonti arrivano dalla terra, l’uomo inizia a coltivare la terra, ma non coltiva principalmente verdure e ortaggi, principalmente perché in origine ortaggi e verdure non erano proprio così come li conosciamo, erano piante selvatiche che l’uomo nel tempo ha addomesticato selezionando geneticamente le specie migliori da tramandare alle generazioni future (Dario Bressarini ne ha parlato abbondantemente in un innumerevoli altri video), inoltre, questi ortaggi e verdure primordiali erano abbastanza difficili da coltivare, richiedevano un enorme quantitativo di acqua e rendevano pochissimo, una singola pianta dava pochi frutti al costo di un irrigazione costante che spesso durava settimane o mesi. Diversamente i cereali erano molto più semplici da coltivare, richiedevano molte meno attenzioni e soprattutto rendevano molto di più in tempi molto più brevi.

L’uomo contadino quindi consuma prevalentemente cereali, non verdure, non frutta, non ortaggi, ma cereali, quindi, nella nostra evoluzione dei tipi di sangue, sono i cereali a dover identificare il nuovo tipo di sangue, il tipo B.

Al fianco dell’agricoltura l’uomo comincia anche ad allevare animali e produrre prodotti caseari, prodotti derivati del latte, ipotizzando che questo nuovo tipo di alimentazione, parallela e in parte integrativa dell’agricoltura dà vita ad un nuovo tipo, il tipo C e parallelamente anche al tipo integrativo BC e ABC identificativi delle alimentazioni miste di agricoltori e allevatori.

Possiamo osservare come i tipi di sangue legati all’alimentazione siano molti di più dei tipi di sangue effettivamente noti. Abbiamo almeno sette tipi di sangue 0, A, B, C, AB, BC e ABC, ma in realtà esistono soltanto quattro tipi, 0, A, B, AB, questo senza considerare poi la classificazione Rh+ e Rh- che fondamentalmente va a raddoppiare i tipi di sangue portando i gruppi noti ad otto e quelli ipotizzati dalla teoria dell’evoluzione alimentare a quattordici.

Al netto di tutte queste informazioni possiamo provare a rispondere alla domanda, le abitudini hanno influenzato l’evoluzione dell’uomo oppure è stata l’evoluzione ad influenzato le sue abitudini alimentari?

Sappiamo che, sul piano genetico non vi è alcuna relazione tra le abitudini alimentari ed i gruppi sanguigni, ma in un discorso più ampio di carattere evolutivo, possiamo dire che vi è un rapporto di influenza reciproca tra le abitudini dell’uomo, il modo in cui vive e la natura in cui vive. Al variare dell’ambiente variano le abitudini alimentari e con esse cambia il modo di vivere degli uomini, ma cambiando il modo di vivere cambiano anche le abitudini alimentari, innescando così un circolo di influenza reciproca che spinge verso l’evoluzione continua delle società umane verso un modello che sia il più performante e duraturo possibile e che possa permettere all’uomo di sopravvivere il più a lungo possibile compiendo il minimo sforzo necessario. 

Qualche approfondimento:

Storia dell’alimentazione: 1 Copertina rigida – 31 ott 2007
di J. L. Flandrin (a cura di), M. Montanari (a cura di), https://amzn.to/2En1yS6

Storia delle abitudini alimentari. Dalla preistoria ai fast food Copertina flessibile – 18 feb 2010, di Giancarlo Signore (Autore), https://amzn.to/2PDcA73 

Cambio di dieta ed evoluzione di Homo erectus,  http://www.lescienze.it/news/2016/03/10/news/dieta_evoluzione_homo_erectus-3010332/

Impact of meat and Lower Palaeolithic food processing techniques on chewing in humans, Katherine D.Zink, Daniel E.Liberman | Published online: 24 Mar 2016, https://www.nature.com/articles/nature16990

Neandertals revised, W. Roebroeks, M. Soressi,|Published online: 6 Giu 2016, https://doi.org/10.1073/pnas.1521269113  

Food globalization in prehistory, Martin Jones , Harriet Hunt , Emma Lightfoot , Diane Lister , Xinyi Liu & Giedre Motuzaite-Matuzeviciute, Pages 665-675 | Published online: 05 Dec 2011, https://doi.org/10.1080/00438243.2011.624764

The genesis of pastoralism in European prehistory, Andrew Fleming, Pages 179-191 | Published online: 15 Jul 2010,  https://doi.org/10.1080/00438243.1972.9979531

 

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