Le sinistre occidentali devono smettere di parlare al posto degli ucraini.

Verissimo.

Io avrei aggiunto anche, le destre occidentali devono smettere di fare i “pacifisti” col culo degli altri.

Per parafrasare Norberto Bobbio sul tema della guerra giusta, bisogna definire il concetto di giustizia. Sul piano morale la guerra non è mai giusta, nessuna guerra lo è, perché nel momento in cui si uccide qualcuno, fosse anche Hitler, si è fuori dalla giustizia, tuttavia, si può parlare di guerra giusta sul piano legale, legittimo.

Bisogna chiedersi quali guerre sono giuste nel senso di legittime/legali?

Nel mondo in cui viviamo esiste solo un tipo di guerra “legale” ed è la guerra autorizzata dal diritto internazionale per il quale solo la guerra “difensiva” è legittima.

Va da se che, se una nazione invade un’altra nazione, la nazione invasa ha il diritto (legale) di difendersi.

Questo diritto deve essere poi formalizzato dall’ONU che però si ritrova a dover fare i conti con il Consiglio di Sicurezza, in specie quando l’invasione è iniziata da uno dei suoi membri permanenti, Vedi Afghanistan, Tibet o Ucraina, in questi tre casi, rispettivamente gli USA, la Cina e la Russia, hanno sfruttato il proprio potere “giuridico”, mi viene da dire abusato del proprio potere giuridico, per frenare il corso della legalità ed impedire a chi aveva il diritto di difendersi, di essere difeso.

In questo USA, Russia e Cina sono uguali, non vi è differenza alcuna, ed è ipocrita difendere a spada tratta l’uno o l’altro a seconda dei casi.

Al di la della legalità formalizzata tuttavia, il diritto alla legittima difesa non può mai essere negato, anche se non sono rari i casi in cui questo diritto è stato aggirato, sfruttando il concetto di terrorismo, così gli invasori si raccontano al mondo come liberatori, gli USA “liberano” l’Afghanistan dai terroristi talebani, la Russia “libera” l’Ucriana dai terroristi neonazisti, la Turchia “libera” l'”inesistente” Curdistan dai terroristi del PKK, Israele “libera” la Palestina dai terroristi di Hamas, e così via.

In questo caos generale l’ente della legittimità internazionale, l’ONU è messo all’angolo, ed i singoli attori, si appuntano da soli, di volta in volta, la stella dello sceriffo sul petto, promuovendo se stessi come i “tutori” di una pace mondiale, ma uno sceriffo non eletto e non nominato da nessuno, che si appunta da solo la stella sul petto e decide di essere lui il garante della giustizia, non è altro che un bandito che si atteggia a giustiziere.

Ecco allora che abbiamo un immagine chiara di queste realtà, direttamente dal mondo dei fumetti, un immagine in cui dei Vigilantes, agiscono illegalmente, per il proprio distorto senso di giustizia, spingendosi la dove la “giustizia” o meglio, la “legalità” non può arrivare, perché il sistema è corrotto e imbriglia le autorità tra mille vincoli burocratici.

Questi Vigilantes potrebbero essere degli eroi, dei servi della giustizia reale, tuttavia c’è un enorme problema a monte, poiché sono quegli stessi Vigilantes a gettare le basi e costruire quel sistema corrotto che rende necessaria la loro presenza nel mondo.

C’è un inequivocabile e innegabile conflitto di interessi nell’ONU, in specie quando paesi come Russia e USA sono sotto accusa. In un analogia con un tribunale essi sono simultaneamente giudice, giuria e imputato e questo dona loro un’inevitabile immunità che legittima o meglio, oscura l’illegalità delle loro azioni sconsiderate e pericolose.

Di Antonio Coppola

Studente di storia contemporanea, geopolitica e relazioni internazionali. Appassionato di musica, tecnologia e interessato ad un po tutto quello che accade nel mondo.

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