Un primo passo per gli idonei esclusi, ma Anief chiede più soluzioni

Dopo mesi di trepidante attesa, sembra che dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, si stia per compiere un primo passo per riconoscere il merito degli Idonei degli ultimi concorsi.
Secondo quanto riportato da Orizzonte Scuola, il governo sarebbe prossimo ad approvare il nuovo Decreto Legge sulla scuola (DL Scuola), con cui verrebbero introdotte nuove misure urgenti per risolvere una delle grandi criticità lasciate aperte dai concorsi PNRR, ovvero la condizione degli Idonei, coloro che hanno superato entrambe le prove del concorso, ma che non sono rientrati tra i vincitori.

Diversi sindacati da tempo, tra cui Anief, sono impegnati in battaglie anche legali per richiedere a gran voce la produzione di una graduatori degli idonei per le immissioni in ruolo, come accaduto già per i concorsi precedenti e finalmente sembra che la loro voce sia stata in parte ascoltata e il problema riconosciuto.

Si tratta di un primo passo e non una vera e propria risoluzione per la stabilizzazione di migliaia di insegnanti, e i sindacati rimarcano la necessità ulteriori interventi più incisivi, affinché venga garantita equità nel sistema e nei processi di selezione degli insegnanti.

Equità che è venuta a mancare tra 2021 e 2022 quando i 24 CFU per l’insegnamento sono stati sostituiti dai 60CFU i cui percorsi sono molto più costosi e a numero chiuso, e a poco è servita la fase transitoria, predisposta dal governo Draghi, affinché i titolari dei 24 CFU potessero ottenere nel biennio successivo l’abilitazione, poiché in due anni, è stato abilitato un unico turno di percorsi integrativi da 36 CFU, riservato esclusivamente ai vincitori del PNRR1, mentre gli idonei si sono ritrovati nella condizione di doversi iscrivere ai più costosi percorsi da 60CFU , pagando una preiscrizione che a seconda delle Università oscilla tra i 100 ed i 150€ senza garanzia di ammissione. E sono migliaia gli aspiranti docenti che nel 2024/2025 hanno letteralmente buttato via più di 100€ perché non rientrati nei posti disponibili.

Oltre al danno anche la beffa, è il caso di dirlo, perché da gennaio 2025, non sarà più possibile partecipare ai concorsi senza i 60CFU, ma verranno erogati percorsi abilitanti a numero chiuso in numero pari o comunque leggermente superiore ai posti disponibili, in altri termini, il ministero autorizzerà, per ogni classe di concorso X percorsi abilitanti, che permetteranno ad X abilitati di partecipare al un concorso nel quale ci saranno X posti a bando. Va da se che la vera selezione non è fatta tramite il concorso, ma tramite le università che erogano i percorsi abilitanti. E questo significa che laureati di vecchia data, in possesso dei 24 CFU, potrebbero non essere mai abilitati, poiché, i 24 CFU non conferiscono alcun punteggio aggiuntivo, e a parità di punteggi, si darà precedenza al candidato anagraficamente più giovane. Significa che un neolaureato con 110 e lode, ha più probabilità di essere abilitato di un laureato di 10 anni fa che non ha ottenuto la lode, ma non è tutto, perché in realtà il punteggio può essere gonfiato, basta solo avere la disponibilità economica per poter spendere migliaia di euro. In tutto questo il merito è un puro miraggio.

Tornando agli idonei esclusi, questi non hanno alcun riconoscimento, significa che, pur avendo totalizzato lo stesso punteggio complessivo dell’ultimo vincitore e risultati non vincitori per ragioni anagrafiche, non solo sono stati esclusi dall’immissione in ruolo, in fondo non erano vincitori, ma non hanno avuto neanche la possibilità di essere abilitati, rimanendo così relegati nella seconda fascia delle GPS, mentre altri colleghi, semplicemente più giovani o con più disponibilta economiche, hanno avuto la possibilità di abilitarsi, passare in prima fascia e assicurarsi delle supplenze a lungo termine.

Ora però, forse, le cose potrebbero iniziare a cambiare e sembra che il ministero stia per compiere un primo passo per permettere a questi aspiranti docenti di uscire da quell’inferno burocratico che da 2 anni gli sta consumando l’anima e prosciugando il conto in banca.

Cosa introdurrà il nuovo DL Scuola

Secondo quanto riportato da Orizzonte Scuola, il nuovo DL dovrebbe introdurre almeno due importanti novità per gli Idonei dei concorsi PNRR1 e PNRR2 , la prima è il Recupero degli idonei non utilizzati, in altri termini gli Uffici Scolastici Regionali dovranno convocare, per l’anno 2023/2024 gli idonei esclusi per coprire i posti rimasti vacanti dopo le operazioni di assunzione ordinarie. Non è chiaro però se gli idonei avranno priorità o meno rispetto alla Prima Fascia di GPS.

Dovranno inoltre essere Stabilizzati dei docenti con riserva, ciò significa che in teoria verranno riconosciuti i diritti dei docenti con “riserva” (ad esempio, coloro che hanno vinto ricorsi o hanno titoli specifici), garantendo loro priorità nelle assunzioni.

    La posizione di Anief

    In merito a questa notizia si è espresso anche il sindacato Anief accoglie attraverso il presidente Marcello Pacifico, che si è detto ottimista nei confronti del decreto, definendolo “un primo passo necessario”. Tuttavia, il presidente ha anche sottolineato che le misure anticipate sono insufficienti “Il decreto risolve solo una parte del problema. Servono interventi strutturali per evitare che ogni anno migliaia di docenti competenti restino esclusi a causa di norme ambigue o di posti che il Ministero non assegna”. Anief precisa anche che resta ancora irrisolto il problema della trasparenza nelle graduatorie.

    Implicazioni per i docenti

    Per i docenti con riserva o idonei, il decreto potrebbe rappresentare un’opportunità concreta per ottenere un contratto stabile. Tuttavia, restano dubbi sull’applicazione pratica poiché alcune scuole, potrebbero non avere posti disponibili dopo le prime fasi di assunzione, limitando l’efficacia della norma, ma, anche se limitata, rimane comunque un primo importante passo in avanti.

    Le novità di questo decreto offrono agli idonei del PNRR2 (ancora in corso di svolgimento), un importante opportunità, poiché, a differenza del PNRR1, gli idonei del PNRR2, saranno pochi, in quanto hanno accesso alla prova orale solo un numero estremamente limitato di docenti, ovvero il triplo dei posti a bando più tutti coloro che hanno ottenuto un punteggio pari all’ultimo degli ammessi, significa che per una classe di concorso come la A19, per la quale in Campania si sono solo 3 posti a bando, avranno accesso all’orale poco più di 9 candidati e questo significa poco più di 9 idonei, a differenza del PNRR1 che ha visto, nella stessa regione, per la stessa classe di concorso, oltre 300 idonei.

    Fonte: Orizzonte Scuola

    Autore: Antonio Coppola

    Sono laureato in storia contemporanea presso Unipi. Su internet mi occupo di divulgazione, scrivo storie di storia, geopolitica, economia e tecnologia.

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