Dopo essersi vantato di essere tra i più forti giocatori al mondo di Diablo 4 e Path of Exilie 2, ed essere stato accusato di “barare” e utilizzare trucchi, dopo mesi di speculazioni, accuse, e qualche ban, alla fine Elon Musk lo ha ammesso, su Diablo e Path of exile 2, ha effettivamente “barato”, o meglio, ha ammesso di aver “pagato” qualcuno perché portasse ad alto livello il suo account, così da evitare al miliardario le fasi iniziali del gioco, che per qualcuno possono essere rilassanti, per altri tediose, permettendogli di giocare nelle fasi end game, con già tutto pronto.
Sintetizzo e semplifico al massimo questa parte, che se volete potete recuperare in questo ottimo articolo di Wired, perché di come Musk ha barato all’atto pratico, mi importa poco, ciò che invece per me è rilevante, ed è opportuno analizzare, è la giustificazione che ha dato, e il fatto stesso che il miliardario abbia fatto ricorso a “scorciatoie” non propriamente legittime, per avvantaggiarsi in quei giochi.
Musk ha barato a Diablo e POE 2?
Secondo quanto riportato da Wired, Musk avrebbe ammesso di aver utilizzato alcune pratiche scorrette per avanzare velocemente in titoli come Diablo IV e Path of Exile 2. Più precisamente, il miliardario sembra abbia fatto ricorso al cosiddetto “boosting”, una pratica in cui, giocatori vengono pagati o incaricati per potenziare il proprio personaggio, accumulando progressi e risorse che normalmente richiederebbero ore di gioco.
Secondo quanto trapelato da una conversazione privata, e che quindi va presa con le pinze, il patron di Tesla, X e Space X, avrebbe ammesso di non avere abbastanza tempo per poter competere con i migliori giocatori del mondo, in effetti, l’agenda dell’uomo più ricco e influente del mondo ha pochi spazi liberi in cui può dedicarsi ai videogiochi, che però sembrano essere una delle passioni di Musk, e allora ecco la soluzione di un uomo che di tempo ne ha poco, ma di soldi, ne ha a volontà, pagare qualcuno per evitare le fasi più lente e tediose dei giochi, così da poter giocare solo le fasi che gli interessano, per poi vantarsi pubblicamente di essere tra i migliori giocatori al mondo nei suddetti giochi.
Giocatori che però, giocano ad un livello competitivo e professionale, e dedicano a quei titoli molte ore della propria giornata. Ne è così generato un acceso dibattito online.
Da un lato, c’è chi difende Musk, sostenendo che il boosting non sia una pratica così grave, soprattutto se visto nel contesto del suo stile di vita estremamente impegnato. Dall’altro, molti appassionati di gaming lo accusano di aver tradito lo spirito competitivo e l’essenza stessa dei videogiochi, che si basano sull’impegno e sulla crescita.
Il boosting è “legittimo” e se si, quali sono i suoi limiti?
Al di là del dibattito interno alle community videoludiche, questa vicenda solleva un interessante riflessione su come Elon Musk si approcci alle problematiche, e la sua possibile ricerca di soluzioni.
Noi ora sappiamo che Musk, in un videogioco, per poter dire al mondo di essere tra i più forti, ha sostanzialmente preso una scorciatoia, quando scoperto ha cercato di insabbiare la vicenda per poi giustificare la propria condotta. E questo è un problema, perché se dall’equazione si elimina il videogioco, lo si sostituisce con un impresa, con la politica, con un qualsiasi altro aspetto quotidiano, otteniamo un immagine pericolosa di un uomo che, per ottenere ciò che desidera, non si fa troppi problemi ad aggirare le regole e come in Diablo e POE 2 ha fatto Boostare i propri account, in California, ha in un certo senso, boostato il rendimento della fabbrica Tesla di Fremont, che nel 2022 ha ricevuto una multa dall’EPA da 275 mila dollari a causa delle emissioni ampiamente superiori ai limiti.
Quello della fabbrica tesla di Fremont non sembra essere un caso isolato, nel giugno 2024, alcuni azionisti di Tesla hanno avviato una causa legale contro Musk, per Insider Trading, accusando l’imprenditore di aver sfruttato informazioni interne, per avvantaggiarsi. Secondo Michael Perry, Musk avrebbe liquidato azioni Tesla per circa 7 miliardi di dollari, tra Novembre e Dicembre 2022, poco prima di un annuncio pubblico di Tesla, con cui si rendeva noto che la società automobilistica non era in grado di effettuare le dovute consegne previste per il quarto trimestre. Annuncio che fece crollare il valore delle azioni. Secondo Perry, se Musk avesse effettuato il sell-off dopo l’annuncio, avrebbe ricavato il 55% in meno di quanto ricavato dalla vendita immediatamente prima dell’annuncio.
Le scorciatoie non finiscono qui, secondo la SEC, Securities and exchange commission degli USA, all’inizio del 2022, Elon Musk avrebbe commesso alcune irregolarità nell’acquisizione di azioni di Twitter, nello specifico, la SEC accusa il miliardario di alcuni ritardi nella segnalazione dell’acquisizione di una quota superiore al 5% delle azioni ordinarie di Twitter. Secondo la SEC, Musk ha violato le leggi federali sui titoli finanziari, continuando ad acquistare azioni di Twitter ad un prezzo artificialmente basso, risparmiando così circa 150 milioni di dollari.
Di casi ce ne sono anche altri, e non serve elencarli o analizzarli tutti perché lo “schema” è lo stesso che sembra interessare il suo approccio ai videogiochi, ovvero l’utilizzo di scorciatoie, al limite estremo della regolarità, che però danno un evidente vantaggio alle performance del miliardario. E se questo modo di approcciare videogiochi e finanza, coinvolgesse anche la politica, sarebbe un bel problema.
Dai videogiochi alla politica di Trump
Elon Musk ha una serie di interessi, finanziari, economici, strategici, logistici, ecc, e la maggior parte di questi, al momento, soffrono di una serie di problemi tecnici dovuti al collocamento degli USA sullo scacchiere geopolitico, e alle norme interne degli USA, ed entrambi i campi d’azione possono essere riassestati in modo da essere convenienti al miliardario, grazie ad una presidenza USA accomodante. Non è un segreto che Musk, così come qualunque altro lobbista USA, abbia finanziato un candidato alla presidenza perché questi approvasse una serie di manovre a suo vantaggio, in questo senso non è il primo e non sarà l’ultimo, inoltre negli USA questa prassi è regolamentata ed è legale, quindi, non c’è nulla di male. Negli USA, in Europa, in Germania, Italia, UK, ecc il discorso è diverso, e la commissione europea si è attivata per regolamentare e limitare le possibili interferenze in tale senso.
Ciò che però non sappiamo, e per il momento non possiamo sapere, è se ci sia stato una qualche forma di Boosting anche in politica.
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