Gerry Scotti, da Mediaset a Sanremo senza cachet

Gerry Scotti, da Mediaset a Sanremo senza cachet

Ormai è ufficiale, lo Zio Gerry sarà a Sanremo e con grande sorpresa del pubblico, sarà lì in veste non solo di Co-Conduttore, insieme ad Antonella Clerici e Carlo Conti, ma non verrà pagato.

Come annunciato da Gerry Scotti scotti in persona, il conduttore di punta di Mediaset, sarà co-conduttore, senza cachet, del nuovo Sanremo di Carlo Conti, lo Zio Gerry ha infatti dichiarato che andrà al festival “in amicizia” e “senza percepire alcun cachet”, inoltre, stando alle parole del conduttore milanese, quando ha proposto la cosa a Piersilvio Berlusconi, ha ricevuto luce verde in neanche “30 secondi”, non che Piersilvio potesse fermarlo in qualche modo, in fondo il “divieto” in casa RAI, di far presentare Sanremo a conduttori di Mediaset è stato già infranto nel 2017, dallo stesso Carlo Conti quando al suo fianco, nella prima serata, c’è stata Maria de Filippi.

Va detto che questo festival di Sanremo, sul piano economico sarà molto importante, molto più del solito, se infatti normalmente sono in ballo centinaia di milioni di euro, da introiti diretti e collaterali, in questo festival si giocherà il futuro stesso del festival di Sanremo, e questo lo rende particolarmente interessante.

Andiamo con ordine.

Nel 2024 il Tar ha stabilito che il comune di Sanremo non potrà più assegnare l’esclusiva del festival di Sanremo in maniera automatica alla RAI e dal prossimo anno dovrà essere bandito una gara pubblica alla quale, in teoria può partecipare qualunque emittente internazionale. La sentenza del tar separa inoltre il Festival di Sanremo, dal marchio “Festival della Canzone Italiana” che invece rimane alla RAI. Di conseguenza, il prossimo Festival di Sanremo, se non sarà trasmesso dalla RAI non sarà il “festival della canzone italiana” e la rai, anche se dovesse perdere l’esclusiva del festival di Sanremo, potrebbe comunque organizzare e trasmettere un “Festival della Canzone Italiana” separato dal festival di Sanremo.

In sostanza il Tar ha messo fine al monopolio della Rai rendendo più competitiva (e costosa) l’assegnazione del festival, che per quanto importante in Italia, non ha ancora una rilevanza internazionale degna di tale nome, di conseguenza, gli attori che potrebbero puntare al controllo del festival, avranno prevalentemente una dimensione nazionale o al massimo europea. Difficilmente un colosso mediatico straniero, che non trasmette in Italia, parteciperà alla gara, di conseguenza, gli attori in gioco risultano essere pochi, ma tutti molto interessanti.

Tra i possibili competitor, oltre alla RAI, che ha tutto l’interesse nel mantenere l’esclusiva del Festival di Sanremo e uniti i brand Sanremo e Festival della canzone italiana, abbiamo il gruppo Media For Europe, uno dei gruppi mediatici più grandi d’Europa, di proprietà della famiglia Berlusconi, in pratica Mediaset, che nel 2024, per la prima volta nella storia, ha superato gli ascolti RAI in quasi tutti i settori e fasce orarie. MFE, nella persona di Piersilvio Berlusconi, ha annunciato un 2025 intenso, orientato ad una maggiore crescita e consolidamento in Italia ed Europa, con l’intento di replicare anche in europa il modello e i successi ottenuti in Italia negli ultimi anni, in quest’ottica, ottenere il controllo del più grande evento mediatico italiano, potrebbe essere un occasione imperdibile, non solo per Mediaset ma anche per lo stesso Festival, la dimensione Europea di MFE potrebbe infatti dare al festival quel che gli manca per diventare un evento di rilevanza “globale” per la musica italiana.

Fine del monopolio RAI

All’atto pratico Mediaset è potenzialmente il principale rivale della RAI nella lotta per il controllo del Festival, e potenzialmente quello con la maggiore capacità di negoziazione e peso, ma non l’unico, e al tavolo da gioco ci sono anche, con molta probabilità, il gruppo Warner, proprietario di Nove che nell’ultimo anno ha iniziato uno scontro diretto per il controllo di alcune fasce orarie e target storicamente in mano a Rai e Mediaset, e il gruppo britannico Sky Group Limited, proprietario di Sky e operante in Italia, Regno Unito, Irlanda, Germania, Austria e Svizzera. Dei Quattro Sky è forse l’attore minore, e potenzialmente meno interessato al controllo del festival ma non è ancora detto che sia fuori dai giochi.

La gara per il controllo del Festival 2026 vedrà con molta probabilità uno scontro a tre tra Rai, Mediaset e Warner, con Carlo Conti (Rai), Gerry Scotti (Mediaset) e Amadeus (Warner) nei panni di campioni designati, per la conduzione di Sanremo 2026.

Letta in questi termini, il via libera dato quasi senza esitazione da Piersilvio Berlusconi, AD di MFE a Gerry Scotty, conduttore di punta dei Mediaset, potrebbe essere un interessante mossa strategica, volta a sondare il terreno per il 2026, la presenza di Gerry sul palco dell’Ariston al fianco di Carlo Conti, permetterà agli analisti Mediaset di raccogliere un infinità di dati e informazioni al fine di proporre o meno un offerta. Il dato più immediato ed evidente che possiamo osservare è la reazione del pubblico nei confronti dello Zio Gerry, una reazione positiva alla performance e l’indice di gradimento del conduttore potrebbe infatti spingere Mediaset a puntare al rialzo nell’offerta per l’acquisizione del festival 2026, allo stesso tempo, RAI e Warner non staranno con le mani in mano, e una comparazione diretta dei risultati di Conti 2025 e Amadeus 2024, potrebbe essere un buon metro entrambe le aziende.

Se infatti i dati e le proiezioni suggeriranno a Warner che un Amadeus 2026 potenzialmente avrebbe una raccolta significativa, Nove potrebbe rischiare il tutto per tutto al fine di accaparrarsi il festival.

Conclusioni

Per sapere chi sarà a gestire e condurre Sanremo 2026 abbiamo quindi bisogno di almeno alcune informazioni chiave, tra queste, il bando pubblico che verrà emesso dal comune di Sanremo, dopo la conclusione di Sanremo 2025 e tutti i parametri per la partecipazione indicati, l’indice di gradimento di Conti e Scotti, e ovviamente, l’annuncio ufficiale di assegnazione, che verrà comunicato in teoria entro giugno 2025.

In questo festival di Sanremo si annida quindi un “meta concorso” a mio avviso molto più interessante della gara musicale, e non vedo l’ora di scoprire chi, tra RAI, Mediaset e Nove, si aggiudicherà la vittoria, ma se dovessi “puntare” su qualcuno, probabilmente punterei su Mediaset, principalmente per la maggiore potenza economica di MFE rispetto ai competitor, ma anche per la maggiore ambizione, dei tre, MFE è infatti l’unico possibile “giocatore” ad avere tra i propri obbiettivi, il consolidamento a livello europeo.

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