Non ci sono più i sovranisti di una volta. è decisamente il caso di dirlo, e paradossalmente, questa è una brutta notizia, perché quando c’era Lui, e per lui intendo Bossi, almeno la Lega aveva una sua identità, con valori e idee discutibili che non condivido, ma era qualcosa di nostro, al servizio di Italiani, certo, una parte degli italiani, quelli del lombardo-veneto, ma comunque italiani, era un partito che si professava come baluardo dell’autonomia locale, poi divenuto nazionalista, ma oggi la storia è cambiata e la Lega, ormai tristemente lontana da quella “lega nord per l’indipendenza della Padania” di cui mantiene simbolo e statuto, si presenta come un alfiere di politiche allineate, per non dire sottomesse, ad una potenza straniera e seguendo le direttive, senza che queste neanche vengano dettate, di Donald Trump. Più che seguire le direttive in effetti, segue Trump, come un cagnolino fedele segue il proprio padrone per non essere strattonato al guinzaglio.
Questa è l’immagine che ho avuto quando ho letto della recente proposta di legge della Lega per l’uscita dell’Italia dall’OMS, ddl ispirato all’ordine esecutivo del nuovo presidente americano che segna una svolta controversa e pericolosa.
La Lega, o meglio, il senatorie Claudio Borghi, ha giustificato questa iniziativa, lanciando accuse all’OMS di cattiva gestione durante la pandemia e di eccessiva influenza cinese. In che modo ci sia un influenza cinese nell’organizzazione che per prima ha accusato la Cina di non aver fornito sufficienti informazioni sui primi casi di Covid è un mistero che solo Brogli può risolvere. Nelle argomentazioni del senatore leghista vi è anche un forte richiamo alle decisioni di Trump, suggerendo più un’adesione ideologica che un’analisi autonoma. Insomma, dalle parole di Brogli sembra evidente che la Lega ha proposto l’uscita dall’OMS più per seguire Trump che per ragioni reali, e questo è decisamente un problema.
Perché con l’assunzione di una posizione così forte, d’impatto, dettata dal solo desiderio di emulare le scelte USA, il rischio è quello di una forte perdita di credibilità internazionale. Una credibilità che, con merito anche della destra guidata da Giorgia Meloni e dalla precedente guida di Draghi del paese, l’Italia negli ultimi anni è riuscita a riacquisire.
Oggi, grazie alle scelte autonome di Draghi e Meloni, l’Italia gode di una certa credibilità internazionale, gode di un immagine forte e di autonomia, che non possiamo rischiare di gettare via con leggerezza, e l’uscita da un’organizzazione come l’OMS, semplicemente per seguire la scia di Trump, si tradurrebbe automaticamente in una perdita di quella credibilità e rischierebbe di isolare il Paese in un contesto globale che richiede sempre più collaborazione per affrontare emergenze sanitarie e sfide come il cambiamento climatico. Soprattutto per un paese piccolo e con limitate risorse come l’Italia.
La proposta di Brogli solleva innumerevoli interrogativi su quelle che sono le priorità e strategie politiche di una parte del governo, ma ci offre anche un opportunità, o meglio, offre alla presidenza del consiglio un importante opportunità.
Giorgia Meloni copre in questo momento un ruolo strategico di primo piano, non solo per l’Italia, ma per l’intera Unione Europea e di conseguenza l’Italia può rendersi protagonista di una fase politica globale che connette Europa ed USA, la meloni deve solo decidere in che modo giocare questo ruolo, e soprattutto da che parte schierarsi. Perché prima o poi dovrà scegliere tra Europa ed USA.
Al momento non ci sono le condizioni per una scelta diretta e la leader di Fratelli d’Italia può abilmente svolgere un ruolo politico, tessendo alleanze e negoziando tra le due parti, dall’altra parte, la Lega sembra aver deciso in che direzione andare, ed è una direzione che antepone gli interessi USA a quelli Italiani, una posizione decisamente anomala per un partito che faceva eco a Trump al grido di “prima gli italiani”.
Del resto, seguire ciecamente l’esempio trumpiano può sembrare una contraddizione per un partito che ha costruito parte della sua identità sull’autonomia, tuttavia, è innegabile come, in quest’epoca, lo scetticismo, l’anticientificismo, siano dilaganti. Viviamo nell’epoca delle fake news, dei deep fake, del diritto a dubitare di tutto, tranne che di dio. Viviamo nel secolo delle cospirazioni globali, scoperte da anonimi pensatori autonomi sul web che, dalla loro “cameretta” riescono ad eludere i sofisticati e futuristici sistemi di controllo delle masse dei governi ombra… E che per qualche motivo, non riescono a vedere i pericoli di un miliardario che “compra” un capo di stato, o di un presidente che quota sul mercato la propria amministrazione.
Tornando alla lega, questo cambio di rotta, di natura, evidenzia un cambio di paradigma nel sovranismo, non più centrato sull’indipendenza e l’autonomia, ma su un allineamento selettivo a leader carismatici esterni, perpetuando il paradosso del sovranismo internazionale, per cui realtà in competizione, con interessi divergenti, che non possono lavorare insieme, in nome di un interesse comune che non esiste, ma vedono il “debole” lavorare affinché il forte possa godere dei propri interessi. Stiamo inseguendo il colonialismo, l’imperialismo, sperando che da colonie almeno la nostra leadership possa trarre qualche beneficio, a discapito della popolazione, e applaudiamo a quei leader che ci propongono un falso senso di sovranismo, asservito ad una nazione straniera.
Per quanto riguarda l’opzione di una possibile uscita dall’OMS, va ricordato che ci troviamo in un mondo sempre più interconnesso e l’idea di isolarsi da organizzazioni multilaterali rischia di essere un boomerang, soprattutto per un Paese come l’Italia che ha bisogno di alleanze per affrontare sfide complesse.
La prossima pandemia potrebbe arrivare da un momento all’altro, e l’umanità ha bisogno di monitorare costantemente ogni angolo del pianeta, affinché possiamo muoverci per tempo, affinché possiamo identificare e isolare i primi nuclei di una possibile malattia mortale che decimi la popolazione mondiale, ma stiamo scegliendo di non farlo, e non perché dubitiamo dell’efficacia o l’utilità dell’OMS, ma perché Trump, sentendosi colpito e umiliato dall’OMS nell’ultimo anno della sua precedente amministrazione, ha deciso di scagliarsi contro l’organizzazione.
La scelta di Trump di andare contro l’OMS e di far uscire gli USA dall’OMS è folle e delirante, trova fondamento in un impeto di rabbia del presidente, ma la scelta della Lega di proporre l’uscita dell’Italia dall’OMS, non ha alcun fondamento politico, ideologico, scientifico, economico, ed è dettata esclusivamente dalla volontà di emulare le decisioni di Trump.
Va detto altresì che, non è la prima volta che la lega lancia un affondo all’organizzazione, già lo scorso anno, a gennaio 2024, la Lega proponeva di tagliare i finanziamenti dell’Italia all’OMS per reinvestire quei 100 milioni di euro con cui l’Italia finanzia l’organizzazione, in Italia, per assumere medici e finanziare ospedali… salvo poi votare a favore del reintegro in servizio e risarcimenti, per medici e infermieri novax, sospesi durante la pandemia, e allo stesso tempo, mandare a casa medici e infermieri che durante la pandemia, hanno messo a rischio la propria vita, per assistere malati che rischiavano la vita. Ma ovviamente, se le persone morivano in pandemia è colpa dell’OMS, e dei vaccini, non certo dell’incompetenza dei no-vax.
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