Il consigliere per la sicurezza nazionale degli USA Michael Waltz l’ha fatta grossa, e con un colpo da maestro che neanche il nostro amato Razzi si immaginerebbe, ha erroneamente fornito Jeffrey Goldberg, direttore dell Atlantic, accesso a documenti segreti, piani di guerra e informazioni compromettenti su l’attuale gabinetto del presidente USA.
Tutto ha inizio l’11 marzo, quando Waltz aggiunge Goldberg ad un gruppo su Signal, un’app di messaggistica simile a Whatsapp e Telegram, che il Pentagono considera sicura.
Il gruppo si chiama “Houthi PC Small Group” e non è un gruppo tra amici per organizzare una pizzata. A meno che per pizzata non si intenda un operazione militare nel mar rosso. In quel caso si, è il gruppo per una pizzata.
Nel gruppo ci sono il consigliere per la sicurezza nazionale degli USA Waltz, il vicepresidente JD Vance, il segretario della difesa Pete Hegseth, e vari altri membri di spicco del gabinetto di Trump.
Nel gruppo si discute, come in un gruppo tra amici, c’è chi spiega le ragioni, chi dice di non essere d’accordo, chi interviene sporadicamente inviando emoji a caso, intanto il tempo passa e arrivati al 15 marzo l’operazione ha inizio e Goldberg si rende conto che in quei 4 giorni ha avuto accesso ad una miniera d’oro di informazioni classificate.
Ha letto i dubbi di Vance, per il quale intervenire significava aiutare Europa e Cina, perché gli Houthi rallentano il traffico marittimo tra Asia ed Europa, e questo non è in linea con la politica di Trump.

Ed ha letto le motivazioni di Heigseth, per il quale bisognava intervenire per dimostrare il fallimento di Biden, attaccare indirettamente e senza ripercussioni l’Iran, accusato di finanziare gli Houthi e in quanto ai dubbi di Vance sottolinea che gli americano neanche sanno chi o cosa sono gli Houthi. Non c’è quindi da preoccuparsi.

Ci si chiede se sia opportuno discutere di un’operazione così delicata, in una chat di gruppo, si osserva la poca attenzione del consigliere alla sicurezza nazionale che ha aggiunto “per errore” un giornalista ad un gruppo in cui sono state condivise informazioni riservate.
Qualche giorno dopo, il 24 marzo, Goldberg ha raccontato in un audio di 24 minuti, di come è stato invitato nel gruppo, allegando alcune screenshot delle conversazioni tra Hegseith e Vance. LA notizia fa immediatamente il giro del mondo, e subito arriva la replica di Waltz che parla di “errore” seguito da un pietoso affondo di Hegseith, ex giornalista Fox, che accusa Goldberg di essere un giornalista “disonesto”, perché ok l’errore di Waltz, ma lui avrebbe dovuto abbandonare immediatamente il gruppo e non rimanere lì a “spiarli” in silenzio.
La responsabilità della fuga di notizia è magistralmente spostata sul giornalista che, pur avendo avuto accesso a materiale classificato dal consigliere della sicurezza nazionale, non lo ha divulgato.
Considerazioni personali
Voglio far presente che, se uno scandalo di questo tipo fosse scoppiato durante l’amministrazione Biden, tutte le personalità politiche presenti nel gruppo (Vance, Waltz e Hegseith) non avrebbero esitato ad attaccare duramente l’amministrazione, accusare il consigliere di tradimento, chiedere di rimuovere dall’incarico tutti i funzionari disattenti che hanno permesso una gravissima fuga di informazioni, avrebbero probabilmente elogiato il giornalista che pur avendo accesso a quel materiale non lo ha divulgato, tutelando la missione, e non è da escludersi che avrebbero chiesto l’impeachement per il presidente, colpevole di aver scelto collaboratori inaffidabili.
Probabilmente ci sarebbero state anche ripercussioni in UE, soprattutto da parte delle destre vicine a Trump, che avrebbero certamente chiesto spiegazioni per le parole ostili spese dal Vicepresidente degli USA nei confronti dell’Europa, de facto, posta sullo stesso piano di Iran e Cina.
Voi cosa ne pensate? Cosa succederà ora a Waltz? Verrà rimosso dall’incarico o gli verrà perdonato l’errore in buona fede?
Ma soprattutto, la responsabilità della fuga di notizie è di Waltz, che ha aggiunto Goldberg al gruppo, o di Goldberg che non ha rivelato la propria presenza e non è uscito dal gruppo?
Fonti :
The Trump Administration Accidentally Texted Me Its War Plans – The Atlantic
L’incredibile autogol dell’Amministrazione Trump. Così ha condiviso in chat i piani di guerra in Yemen (che J.D. Vance non voleva) – Open
Trump, il clamoroso autogol dei suoi: diffusi (per sbaglio) i piani di guerra con tanto di commenti – Affaritaliani.it