Le liste di Proscrizione Sillana

Sono passati 2100 anni da quando nell’82 a.c. Lucio Cornelio Silla pubblicò le liste di Proscrizione, ovvero delle liste in cui erano inseriti nomi di cittadini romani, per lo più oppositori politici dell’allora Dittatore romano, con cui si dichiaravano quei cittadini romani “hostes publici” ovvero nemici di Roma e di tutti i suoi cittadini.
Gli uomini inseriti nelle liste di proscrizione furono privati dei propri diritti politici e civili, furono sollevati dai propri incarichi pubblici, i loro beni ed i loro averi furono conquistati diventando proprietà di Roma.

Ma i nomi inseriti in quella lista erano realmente una minaccia per Roma o lo erano solo per Silla?

Per capirlo bisogna contestualizzare l’accaduto, le liste di Proscrizione furono pubblicate nell’82 a.c. poco dopo la nomina di Silla come Dittatore romano, magistratura straordinaria dalla durata di 6 mesi, che conferiva poteri eccezionali, superiori a quelli del Senato e dei Consoli romani. Insomma, una carica che dava un potere assoluto su roma per un periodo limitato di tempo.

Prima di essere nominato Dittatore, Silla aveva ricoperto ripetutamente la carica Pretore nel 97, propretore nel 96 e console nell’88. Tra il 91 e l’88 Roma era stata attraversata dal fenomeno delle guerre sociali, preludio a quelle che sarebbero state le successive guerre civili e se sul piano politico le guerre sociali terminarono ufficialmente nell’88 con l’elezione di Silla al Consolato, in termini pratici, l’insofferenza continuò ad esistere e diverse insurrezioni si manifestarono anche negli anni successivi costituendo il causus belli per la guerra civile dell’83, guerra civile che Roma avrebbe provato a frenare nominando Silla Dittatore.

Tra i vari elementi che costituiscono il causus belli per le guerre civili vi sono diversi episodi che progressivamente spostarono le tensioni dal piano politico a quello militare.
Nell’87, grazie all’appoggio delle legioni a lui fedeli, Silla riuscì ad allontanare i mariani dall’Urbe ed ottenne il comando militare per la guerra contro a Mitridate, successivamente riuscì ad ottenere il comando militare per le operazioni in Asia Minore. Con Silla impegnato sul campo, lontano da roma, la corrente politica dei populares, guidata da Gaio Mario, principale oppositore politico di Silla, riuscì a prendere il controllo di Roma, almeno fino al ritorno di Silla.

Senza inoltrarci troppo nelle vicende della guerra civile tra Silla e Gaio Mario, di cui abbiamo parlato in un video pubblicato su youtube, gli episodi della guerra civile, in particolare gli episodi dell’87 e dell’82 (in piena guerra civile), furono il punto d’origine che spinse Silla alla redazione delle liste di proscrizione, non a caso, i nomi presenti nelle liste appartenevano tutti, senza eccezioni, ad uomini che erano stati coinvolti proprio negli episodi dell’87 e dell 82.

Silla quindi ha usato i poteri straordinari derivanti dalla dittatura per epurare roma dai propri rivali e dai propri oppositori politici al fine di consolidare e mantenere il potere il più a lungo possibile.

Silla aveva ottenuto la dittatura in seguito alla vittoria di Porta Collina del novembre dell’82 a.C., poiché, in quella occasione il Senato romano era rimasto in disparte, non intervenendo per impedire ulteriori disordini, dal canto suo Silla, grazie alle legioni a lui fedeli, decise di intervenire autonomamente e di occuparsi personalmente della situazione ristabilendo l’ordine a Roma.

Dopo il trionfo degli uomini di Silla a Porta Callina, Silla convocò il Senato nel tempio di Bellona, situato situato all’esterno del pomerium a sud del Campo Marzio. Lì chiese al senato di essere riconosciuto Proconsole e di conseguenza che gli venisse riconosciuta l’autorità per poter esercitare il potere militare, successivamente questo potere sarebbe stato ampliato enormemente con la nomina di Silla alla carica di dittatore.
Mentre Silla spiegava al senato la propria strategia per porre fine alla guerra civile e riportare la pace a Roma e nella penisola italica, i suoi uomini giustiziavano i prigionieri dell’esercito vinto nella villa pubblica non lontana dal tempio di Bellona.

Terminata l’assemblea Silla fece proclamare dal banditore, il praeco, un editto che successivamente venne affisso al foro e in tutti i luoghi deputati all’affissione pubblica di editti dei magistrati, in tutta la penisola italica.

Insieme a questo editto, Silla fece affiggere anche tre liste di nomi, in cui furono inclusi tutti i nomi degli abitanti dell’Etruria e del Sannio di qualche importanza. Entrambe le regioni si erano opposte a Silla durante gli scontri e per questo furono duramente punite, del resto lo stesso Silla, all’assemblea con il Senato aveva dichiarato che non avrebbe concesso il perdono a nessuno di quelli che si erano opposti a lui durante la guerra.

Il destino dei Etruria fu durissimo, furono confiscate tutte le terre delle famiglie più importanti, ma in Sannio la repressione fu anche maggiore in quanto si procedette con l’eliminazione di tutti gli esponenti delle famiglie più eminenti della regione al fine di evitare la nascita di nuovi oppositori politici.

Una volta epurate l’Etruria e il Sannio ed eliminati tutti i prigionieri, la sete di sangue e vendetta di Silla era ancora lontana dall’essere saziata e per completare in maniera definitiva l’eliminazione dei suoi oppositori, furono pubblicate le liste di Proscrizione.

Nella prima lista erano presenti 80 nomi di esponenti del ceto senatorio, di parte mariana, magistrati o ex magistrati. Successivamente furono pubblicate altre due liste contenenti entrambe 220 nomi di esponenti di famiglie senatorie e cavalieri, per un totale di 520 nomi di magistrati, ex magistrati, senatori e cavalieri, divisi in tre liste e colpevoli di essersi opposti a Silla.

History Fact:

Se bene sappiamo quanti nomi furono inseriti nelle liste di Silla, non sappiamo esattamente quante furono le vittime e le morti effettive causate dalla proscrizione ed i vari autori che hanno affrontato la questione ci danno stime molto diverse.

Secondo Appiano, per effetto delle liste di proscrizione furono uccisi 60 senatori e circa 1600 tra cavalieri ed altri personaggi dal ceto non precisato.
Altri autori invece sono stati meno accurati di Appiano, non specificando il censo di appartenenza delle vittime, facendo quindi un discorso unico tra senatori, cavalieri, magistrati eccc, e in questi autori le stime sono molto più importanti.
Per Floro ci furono circa 2000 morti per effetto delle liste di proscrizione..
Per Valerio Massimo, le morti sono 4700.
Per Orosio, i morti sarebbero stati addirittura più di 9000.

Fonti: 
E.Gabba, Introduzione alla storia di Roma
E.Lo Cascio, Storia Romana, antologia delle fonti