Il 17 gennaio 2015, a 3 giorni dal proprio insediamento alla Casa Bianca, il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, sostenuto dal miliardario Elon Musk, ha lanciato sul mercato la propria cryptovaluta, un vero e proprio meme-coin che in pochi giorni è arrivato a valere circa 40 miliardi di dollari.
Andiamo per gradi e definiamo, per chi non lo sapesse, cos’è un meme coin e da cosa dipende il suo valore e quanto Trump ha da guadagnare o perdere dallo $Trump.
Memecoin, cosa sono e quanto valgono?
Un memecoin una cryptovaluta, generalmente ispirato ad un meme o temi virali, generalmente ironici, parodistici e con più o meno diretti riferimenti culturali che, in alcune rare occasioni, hanno raggiunto un elevata capitalizzazione di mercato, mentre, per la maggior parte dei memecoin, il loro valore è rimasto irrisorio.
Sebbene siano cryptovalute, i memecoin non sono cryptovalute tradizionali come Bitcoin ed Ethereum, nel senso che, i loro obbiettivi, le loro funzioni, e le tecnologie su cui si basano, sono diverse.
Basandoci sulla “storia del web” il primo “memecoin” degno di tale nome fu Dogecoin, il cui debutto nel mercato crypoto risale al 2013, da allora il suo valore è mutato innumerevoli volte, con picchi di capitalizzazione quando il più ricco e influente alleato di Donald Trump, ovvero Elon Musk, ha acquistato ingenti quantità di Dogecoin ed ha sponsorizzato la valuta, suggerendo possibili utilizzi sul suo social X.
Ad oggi sul mercato ci sono circa 146.615.606.383,705 Doge coin, dal valore di circa 0,15€ ciascuno, dando alla valuta un valore complessivo di circa 20 miliardi di euro. Non male per un memecoin, ma del resto, parliamo del più popolare e fortunato tra i meme coin, almeno, fino ad oggi.
Come per la maggior parte delle cryptovalute, i memecoin sono particolarmente volatili, e la loro volatilità è accentuata proprio dal loro legame con meme e fenomeni virali. Per quanto riguarda lo $trump quindi possiamo facilmente intuire come il token avrà un valore fintanto che trump avrà un valore, una rilevanza, e degli “sponsor” facoltosi. Il coin quindi può essere un arma a doppio taglio per il presidente, perché in parte, riflette l’effettivo apprezzamento globale nei confronti di Trump.
$trump, opportunità e rischi
Come ogni cryptovaluta, anche lo $trump si porta dietro numerose opportunità e rischi che, in questo caso specifico, sono accentuati dal fatto che questo token è legato al presidente degli stati uniti, alle sue mosse politiche, alle sue decisioni e, più di tutto, alle sue provocazioni.
Banalmente, più Trump farà parlare di se, più il suo coin acquisterà valore, e questo rappresenta allo stesso tempo un incredibile opportunità per gli investitori, ma anche un terrificante rischio per gli Stati Uniti e il mondo in generale.
Il secondo mandato di Trump parte in maniera bellicosa e belligerante, con minacce di intervento diretto in medio oriente al fianco di Israele, in America Latina per il controllo del canale di Panama, oltre che in un conflitto economico e non solo contro Europa, in particolare la Danimarca, Canada e ovviamente l’evergreen asiatico, la Cina. E ognuna di queste mosse, estremamente destabilizzanti per la pace globale, potrebbero portare a Trump un enorme fortuna privata legata proprio al valore di $trump.
Investire in $trump significa investire su Trump, e come anticipato, questa è sia un opportunità di investimento, che un rischio, perché il token, per la sua natura decentralizzata e libera, è uno strumento incredibilmente potente per aggirare qualsiasi limitazione su eventuali investimenti e finanziamenti.
Faccio un esempio per assurdo, Bytedance, la holding cinese proprietaria di TikTok, potrebbe investire miliardi di Yuan cinesi in $Trum, a seguito della dichiarazione di Trump di sbloccare TikTok in USA. Questo investimento porterebbe ad un incremento immediato e visibile del valore di $Trump, il cui valore dipende esclusivamente da domanda ed offerta, e potrebbe essere utilizzato per influenzare, indirettamente, le scelte del presidente.
Ora, l’esempio fatto è estremo, ma più in generale, Trump può usare come strumento e indice di gradimento delle proprie dichiarazioni, il valore dello $trump, e allo stesso tempo, quell’indice può essere facilmente influenzato da chi dispone di ingenti capitali, dando così una percezione falsata del gradimento nei confronti delle decisioni di Trump.
Lo $Trump in effetti nasce proprio con questa finalità, è infatti un token che si pone principalmente due obbiettivi, consolidare il personal Brand “Donald Trump” e finanziare direttamente Trump. Trump infatti dispone di una significativa quota di mercato dello $trump, e questo significa che, variazioni positive del valore dello $trump possono tradursi in una monetizzazione immediata e diretta per il presidente.
Inoltre, la criptovaluta punta ad essere un punto di contatto tra il presidente e la sua base, di fatto, chi possiede lo $trump possiede una “quota” di Trump, e questo riguarda sia elettori, che investitori, che governi stranieri.
Possiamo quindi asserire, senza troppe difficoltà, che, lo $trump, non è una semplice criptovaluta, si tratta invero di una mossa strategica, in un contesto geopolitico molto più ampio e che unisce obiettivi economici, politici e mediatici.
Criticità della crypto presidenziale
Il principale problema legato allo $trump è il suo legame estremamente forte e diretto con il presidente degli USA, che, come abbiamo visto, spiana la strada ad innumerevoli rischi e problematiche legate a conflitti d’interesse. Le leggi USA impongono al presidente di prendere le distanze dalle proprie aziende e investimenti privati, tuttavia, il segmento Crypto negli USA si trova ancora in un limbo normativo, de facto permettendo al presidente di continuare ad operare con lo $trump senza infrangere le leggi attualmente esistenti. Vi sono poi enormi rischi legati a ingerenze straniere, influenza su mercati finanziari, violazione delle norme sulla finanza pubblica, donazioni e finanziamenti, riciclaggio di denaro, implicazioni sull’imparzialità, per non parlare dei rischi per la sicurezza nazionale e cybersecurity.
Tutte problematiche che affondano nella mancanza di una regolamentazione chiara delle criptovalute.
Un precedente pericoloso per la democrazia
C’è dell’altro, l’adozione del presidente di una crypto personale il memecoin $trump, a cui ha fatto eco lo $melania, lanciato da Melania Trump, rappresenta un precedente pericolosamente inquietante, che permette di investire concretamente sul leader degli USA, e in quanto investitori, avere indirettamente voce in capitolo sulle decisioni del presidente.
Qualcuno potrebbe dire che ciò non è dissimile dalle donazioni elettorali e il sistema lobbistico statunitense, che tuttavia, sono regolamentati a differenza delle cryptovalute in questo momento, il cui valore di mercato è soggetto esclusivamente alla differenza tra domanda ed offerta. Le Crypto in questo senso sono espressione pura del libero mercato, privo di qualsivoglia forma di regola e regolamentazione, e se questo può rappresentare un “pregio” per gli investitori, se si parla di democrazia, si va verso un terreno oscuro e pericoloso.
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