Turing vs. Enigma: una battaglia che ha deciso la Seconda Guerra Mondiale

Turing vs. Enigma: una battaglia che ha deciso la Seconda Guerra Mondiale

Ad oggi, sebbene la maggior parte degli storici convenga sul fatto che non ci fu un momento unico che segnò le sorti della seconda guerra mondiale, tuttavia, in molti, soprattutto tra i più politicizzati, sostengono varie teorie, i più orientati a sinistra vedono nell’ingresso dell’URSS nella seconda guerra mondiale, un momento cruciale che forzò la mano degli USA ad entrare nel conflitto assicurando così una coalizione URSS+USA abbastanza potente da poter sconfiggere l’asse. Secondo altri il solo ingresso degli USA fu determinante ed è quindi merito esclusivo degli USA se la guerra si è conclusa con la vittoria alleata. Altri ancora sostengono che, se l’Italia non avesse iniziato il conflitto con l’Asse, le forze Naziste non si sarebbero frammentate per sopperire ai disastri bellici dell’Italia, e questo avrebbe reso molto più ostica la vittoria alleata.

La verità è che probabilmente non ci fu un singolo momento o attore decisivo per la seconda guerra mondiale, ma una serie di momenti e attori determinanti, che permisero nel tempo, agli alleati, di ottenere un vantaggio strategico sull’asse, che fu decisivo solo come insieme di una serie di innumerevoli fattori.

E uno di questi fattori vede come protagonista un matematico, l’intelligence britannica, e una macchina che permise agli alleati di sconfiggere Enigma, l’arma segreta dei nazisti.

Siamo nel 1940, la seconda guerra mondiale è iniziata da qualche mese e le comunicazioni naziste sembrano inviolabili agli occhi dei servizi britannici. I nazisti usano infatti Enigma, una sofisticata macchina in grado di cifrare i documenti e solo conoscendo la chiave di decrittazione è possibile decifrare il messaggio, ma c’è un problema, la chiave, i codici nazisti cambiano ogni giorno…

L’Intelligence militare britannica, per contrastare Enigma, avvia il programma Ultra, che raccoglie matematici, ingegneri ed esperti di crittografia, per riuscire nell’epica impresa di decifrare, ogni giorno, i codici di Enigma.

Occasionalmente riescono in tarda serata o dopo la mezzanotte, quando ormai è troppo tardi ed i codici sono già cambiati.
Tra di loro c’è un giovane matematico, Alan Turing, di cui ho già parlato in un episodio del mio podcast, con una visione innovativa, una macchina in grado di eseguire migliaia di operazioni complesse e riuscire così ad individuare la chiave di Enigma in tempi rapidi. I suoi colleghi lo considerano un folle ma qualcuno nei servizi gli dà una possibilità.
Non sappiamo quando, ma tra il 1940 ed il 1942, Turing riesce, più o meno, nell’impresa, trova una vulnerabilità nelle comunicazioni Naziste, una vulnerabilità che permetterà alla sua macchina Bomba, di decifrare i codici di Enigma in pochi secondi.

Sappiamo che almeno dal 1942 i britannici decriptano migliaia di documenti al giorno, conoscono ogni mossa dei Nazisti, i dettagli delle operazioni prima ancora che queste abbiano inizio, e grazie a loro, grazie al lavoro di Turing, gli Alleati dispongono di informazioni chiave e determinanti per poter vincere la guerra. Decidono però di non usarle, non sempre, non vogliono che i Nazisti sappiano e possano correggere la vulnerabilità.

Finita la guerra Bomba viene distrutta e tutti i documenti relativi al programma insabbiati. Solo nei primi anni 2000 il governo britannico rivela al mondo la verità.

Turing aveva trovato una vulnerabilità nelle comunicazioni naziste, non in Enigma, per questo è stato nascosto tutto, perché fino a quel momento, nessuno era riuscito a violare realmente Enigma.

Alan Turing: Il Genio di Bletchley Park

La svolta che Turing diede alla guerra parte da un’intuizione, ovvero che una macchina come enigma poteva essere battuta solo da un altra macchina, ed è proprio sulla base di questa visione e delle altre teorie di Turing che oggi il matematico britannico è considerato uno dei padri dell’informatica moderna, e per certi versi l’uomo che compì il primo cyber attacco della storia, gettando le basi non solo dell’informatica moderna, ma anche di un nuovo modo di fare e concepire la guerra, cerchiamo allora di conoscere meglio Alan Turing.

Alan Mathison Turing nasce a Londra nel 1912 e stando alle sue biografie, mostrò fin da subito uno spiccato acume matematico, si dice che a soli sedici anni fosse già in grado di comprendere gli studi di Einstein. Nel 1939, quando inizia la seconda Guerra Mondiale Turing, all’epoca ventisettenne, venne reclutato dai servizi segreti britannici come crittografo e assegnato alla Stazione X, la base militare segreta di Bletchley Park a circa 75 km a nord ovest da Londra.

In poco tempo viene nominato alla guida di un team di ricercatori il cui obiettivo è quello di decifrare il sofisticato codice Enigma utilizzato dai nazisti nelle loro comunicazioni riservate.

I Britannici sono infatti in grado di intercettare diverse comunicazioni crittografate dell’aviazione tedesca, comunicazioni che però sono inutili se non decifrate e decifrarle significa conoscere i piani segreti ed i dettagli delle operazioni naziste in corso, in termini pratici sarebbe come avere accesso ai centri di comando dell’asse. 

Il team di Turing si compone di menti brillanti, matematici, linguisti, egittologi e si ipotizza anche giocatori di scacchi ed esperti di cruciverba, le cui competenze prese singolarmente non erano significative, ma combinate diventavano determinanti nella lotta contro Enigma.

In tutto questo però, Turing è mosso da un idea innovativa e controversa, è fermamente convinto che solo una macchina possa sconfiggere una macchina come Enigma, il dispositivo tedesco usato per cifrare i messaggi nazisti. 

Enigma: La Macchina “Impenetrabile”

Enigma era considerata all’epoca l’arma segreta del Reich, un dispositivo complesso, progettato negli anni 20 e perfezionato nel corso di due decenni, dall’aspetto e le dimensioni di una macchina da scrivere dotata di due tastiere: quella inferiore serviva per scrivere, mentre quella superiore componeva il testo cifrato.

Alla base di enigma, un ingegnoso meccanismo di cifratura basato su rotori mobili che, attraverso una complessa griglia elettrica e vari rotori permette di cifrare il messaggio. In sostanza, quando operatore digitava una lettera sulla tastiera inferiore, il meccanismo si attivava e producendo come risultato una lettera completamente diversa. Inoltre, i rotori si attivavano ad ogni input, così che la stessa lettera, se digitata più volte, venisse cifrata in modi differenti.

Dal 1932 prima il governo di Weimar e poi del Reich, autorizzarono l’utilizzo del dispositivo Enigma-I e durante la seconda guerra mondiale, i nazisati introdussero in enigma un sistema a cinque rotori di cui ne venivano utilizzati tre diversi ogni giorno, e la taratura dell’apparecchio (basata sulla scelta dei rotori, dei cavi da connettere e della loro posizione) cambiava ogni 24 ore, a mezzanotte, che aggiungeva un ulteriore livello di difficoltà, un limite tempo che rendeva la decifrazione di Enigma, qualcosa di virtualmente impossibile. Le forze armate naziste erano certe di disporre di un canale di comunicazione assolutamente sicuro motivo per cui non si preoccupavano troppo di possibili intercettazioni. Ed è qui che i nazisti commisero il primo errore.

La Bomba di Turing: Battere una Macchina con un’Altra Macchina

Turing era assolutamente certo che l’unico modo per sconfiggere una macchina come Enigma fosse attraverso l’utilizzo di un altra macchina, fortunatamente per lui, già altri matematici, ben prima dell’inizio della seconda guerra mondiale, avevano iniziato a lavorare ad una macchina per decifrare Enigma, ed è proprio da questa macchina già esistente, denominata The Bombe, progettata dal matematico polacco Marian Rejewsk dell’università di Poznan, che partirono gli studi di Turing.

The Bombe era sostanzialmente un clone di Enigma, reso “obsoleto” dai miglioramenti adottati dai nazisti negli ultimi anni e il lavoro di Turing consistette principalmente nel potenziare The Bombe, sfruttando complessi circuiti logici che permettevano alla macchina di elaborare una sofisticata catena di deduzioni logiche, attraverso una serie di condizioni “se-allora-altrimenti”, ancora oggi uno dei concetti di base di qualsiasi software informatico, dalla banale calcolatrice alle LLM.

In sostanza, sfruttando vari passaggi logici, la macchina di Turing eliminava velocemente le combinazioni impossibili, riducendo drasticamente il tempo necessario per trovare la configurazione corretta.

Secondo alcune fonti (non confermate), il 14 gennaio 1940 Turing riuscì per la prima volta nella propria impresa decifrando i codici di Enigma. Non sappiamo se questa data è reale perché per anni il governo britannico impose il segreto sull’operazione di intelligence che fornì agli Alleati un vantaggio strategico incalcolabile durante il conflitto. Oggi sappiamo che dal 1942 i britannici furono in grado di decifrare regolarmente e in maniera sistematica i codici nazisti, non abbiamo però informazioni certe sul periodo che va tra il 1940 e il 1942. 

La vulnerabilità dietro i codici nazisti

Che i britannici avessero decifrato i codici nazisti è noto fin dagli anni 50, ma il modo in cui i britannici hanno sconfitto enigma, è diventato di pubblico dominio solo nei primi anni 2000, quando il governo britannico ha declassificato le informazioni relative al programma Ultra.

Oggi sappiamo che, nonostante le teorie e gli sforzi tecnologici messi in campo da Turing, in realtà la teoria per cui solo una macchina poteva sconfiggere Enigma, si è rivelata errata. Perché Enigma non è stata sconfitta realmente da una macchina, ma i suoi codici sono stati violati da una vulnerabilità esterna alla macchina, sfruttando un errore umano.

I crittografi di Bletchley Park scoprirono che, nonostante il cambio quotidiano della taratura, esistevano una serie di pattern ricorrenti nei messaggi. Alcune comunicazioni seguivano formati standard, come ad esempio i rapporti meteorologici o i saluti militari formali. 

La presenza di questi elementi offriva ai crittografi quello che chiamavano “cribs” (indizi) – frammenti di testo che si supponeva essere presenti nei messaggi cifrati e che era facile decifrare.

Turing intuì che queste vulnerabilità potevano essere sfruttate sistematicamente attraverso un approccio meccanico e logico e di conseguenza calibrò la sua Bombe affinché cercasse all’interno dei messaggi specifici pattern.
Non bisognava più “decifrare” l’intero documento, era sufficiente individuare questi pattern, decifrarli e partendo da questi ricavare i codici con cui decifrare qualsiasi altro messaggio della giornata.

L’Arte dell’utilizzo selettivo

Secondo alcuni documenti resi pubblici, il 12 giugno 1940, venne decrittato un messaggio della Luftwaffe nel quale venivano rivelati importanti dettagli sul sistema di navigazione radio utilizzato dai bombardieri tedeschi. Si trattava di un’informazione cruciale, dal valore inestimabile, ma poneva gli Alleati di fronte a un dilemma strategico fondamentale.
Usare quelle informazioni significava rivelare ai tedeschi che erano riusciti a superare i codici di Enigma, e questo avrebbe comportato una contromossa da parte dei tedeschi, che potenzialmente avrebbe reso nulla la scoperta di Turing e il vantaggio acquisito dai britannici. 

I comandanti alleati si ritrovarono così nella complessa situazione di dover decidere come e quando utilizzare le informazioni acquisite, in modo che i tedeschi non sapessero che il loro sistema era compromesso.

Si rendeva quindi necessario utilizzare le informazioni in maniera selettiva, così da non allertare i nazisti, facendo in modo che questi continuassero a credere Enigma sicuro e inviolabile. Non tutte le informazioni decifrate venivano utilizzate, e quando lo erano, si cercava sempre di mascherarne l’origine, giustificando la loro acquisizione tramite ricognizioni aeree, informatori o intercettazioni radio convenzionali.

Questa cautela, e il sacrificio morale che ne conseguì, fu qualcosa di essenziale per per mantenere il vantaggio strategico per tutta la durata della guerra e non solo. In altri termini, il sacrificio di obiettivi secondari garantiva che il segreto di Ultra rimanesse tale, garantendo agli Alleati un vantaggio strategico nei momenti davvero decisivi del conflitto. 

Un po’ come un baro al tavolo che ha in mano un poker d’assi e scarta la mano, rinunciando ad una grossa vincita, per poi vincere una cifra molto minore alla mano successiva, in modo da non destare sospetti. Allo stesso modo gli alleati rinunciarono a molte “battaglie” assicurandosi la vittoria finale.

Conclusioni

Come abbiamo visto la decrittazione di Enigma fu determinante per l’esito della seconda guerra mondiale, forse persino più significativa dell’ingresso nel conflitto di URSS e USA, si stima infatti che il lavoro di Turing abbia contribuito a ridurre la durata della guerra in Europa di circa due anni, salvando così milioni di vite. Non a caso, Churchill ed Eisenhower, sostennero che Ultra rappresentò una vera e propria svolta nel conflitto, e non solo.

Oltre al suo indubbio valore militare, la macchina di Turing fu anche la prima dimostrazione concreta dell’efficacia di un “calcolatore elettronico”, aprendo la strada allo sviluppo dei moderni computer e l’informatica moderna. 

Nonostante ciò, per ragioni di sicurezza dovute al fatto che a Bletchley Park avevano sì sconfitto Enigma, ma per una vulnerabilità umana, Turing e gli altri membri del programma Ultra furono costretti a mantenere il segreto su tutto il suo lavoro a Bletchley Park e solo decenni dopo la fine della guerra, all’inizio degli anni 2000, il loro contributi è stato finalmente riconosciuto e celebrato.

Fonti:

  1. Alan Turing: Una Vita tra Trionfo e Tragedia Paul Bremond 
  2. https://www.giornidistoria.net/14-gennaio-1940-decifrati-i-codici-enigma/
  3. https://www.kaspersky.it/blog/ww2-enigma-hack/6027/
  4. https://www.rizzolieducation.it/news/dal-codice-enigma-allintelligenza-artificiale/
  5. https://www.storicang.it/a/alan-turing-larma-segreta-degli-alleati_15245
  6. https://www.scienzagiovane.unibo.it/intartificiale/odifreddi/turing.html
  7. http://www.archivio-pq.it/2015/03/08/bletchley-park-e-ultra-the-imagination-game-capitolo-2/index.html
  8. https://amslaurea.unibo.it/id/eprint/19137/1/Tecniche%20di%20decifrazione%20e%20modelli%20matematici%20della%20macchina%20Enigma.pdf
  9. https://lorisgiuriatti.it/top-secret/codice-enigma/
  10. https://maremosso.lafeltrinelli.it/approfondimenti/alan-turing-vita-libri

Autore: Antonio Coppola

Sono laureato in storia contemporanea presso Unipi. Su internet mi occupo di divulgazione, scrivo storie di storia, geopolitica, economia e tecnologia.

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