Il principe Mohammed Bin Salman approva la costruzione di campi di rieducazioni per musulmani in cina
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Il principe saudita Mohammed Bin Salman, durante la sua visita a Beijing (Pechino), si è lasciato andare ad alcune dichiarazioni con cui ha difeso la costruzione di campi di rieducazione per musulmani in Cina.
Stando alle parole del principe, andate in onda in diretta sulla TV cinese “La Cina ha il diritto di svolgere attività antiterrorismo e de-estremizzazione per la sua sicurezza nazionale“.
Parole che faranno sicuramente piacere ad alcuni leader europeei fortemente antiislamici, la cui carriera politica è stata costruita sulla lotta al terrorismo e la difesa (apparente) della sicurezza. Ma il non detto in questa dichiarazione di Mohammed Bin Salman è forse più importante delle parole dette in diretta televisiva, poiché queste parole rivelano e in un certo senso, mettono in evidenza quello che ormai, da tempo, era sotto gli occhi del mondo, la nascita ed il consolidamento di un “asse Pechino-Riad“.
Stiamo assistendo alla nascita di un “asse” Pechino-Riad, che, alimentata soprattutto dal commercio petrolifero verso la Cina (che per chi non lo sapesse, la cina è attualmente il principale acquirente di petrolio Saudita al mondo), permette alla Cina di compiere un ulteriore passo verso il consolidamento della propria posizione come potenza egemone mondiale, in quasi ogni campo.
La Cina sta consolidando il proprio potere globale, sta adunando attorno a se vecchi e nuovi alleati, sta costruendo nuove rotte commerciali, stipulando nuovi trattati e accordi internazionali con paesi un tempo insospettabili come l’Arabia Saudita e l’India.
Il rafforzamento della posizione della Cina come grande potenza mondiale, è importante sottolinearlo, si lega in maniera molto forte al destino e il ruolo che gli USA stanno giocando in questo dato momento storico. Gli USA, che per decenni si sono presentati al mondo come “lo sceriffo autoproclamato, che manteneva l’ordine globale, negli ultimi anni hanno dichiarato, in più occasioni, soprattutto sotto la presidenza di Donald Trump, il proprio interesse a ritirarsi da molti dei teatri bellici e belligeranti del pianeta, gli USA un po’ per scelta, un po’ per necessità stanno arretrando, e nel farlo, stanno lasciando alle proprie spalle un enorme vuoto nelle dinamiche e negli equilibri planetari.
Un vuoto che dovrebbe essere riempito dall’ONU, ma l’ONU, come sappiamo, a causa dei propri limiti strutturali, non è in grado di colmare e assolvere appieno alla propria missione istitutiva, garantire pace e ordine nel mondo.
Questo vuoto ha alimentato e sta alimentando, una crescente corsa al potere, corsa che sotto certi aspetti è iniziata già sul finire degli anni ottanta, con il declino dell’Unione Sovietica e la fine del vecchio sistema bipolare del mondo, e che all’epoca avrebbe dovuto vedere, nelle mire di molte, l’irruzione dell’Europa, come nuova potenza egemone del mondo, in grado di controbilanciare il potere statunitense.
Questo però, non è accaduto, l’Unione Europea ha preferito rintanarsi nel proprio paradiso perduto, costruendo un isola felice e in un certo senso isolandosi dal resto del mondo. Questo isolamento europeo ha permesso, nei successivi trent’anni circa, alla Russia di acquistare molta dell’antica potenza dell’Unione Sovietica, ma ha anche permesso la nascita di nuove potenze globali come la Cina, che oggi, è rappresenta la principale rivale del mondo “occidentale”.
L’Unione Europea negli anni novanta aveva in mano tutte le carte giuste per potersi imporre come potenza egemone nel mondo, ma ha preferito restare in disparte a guardare, ha preferito delegare ad altri (gli stati uniti) il compito di “tutelare” la “pace e l’ordine” per conto delle Nazioni Unite, e mentre l’Europa guardava, la Cina cresceva in potenza, ed oggi si trova nella condizione di poter scardinare il vecchio sistema globale, che per secoli ha visto l’europa e il mondo occidentale porsi all’apice delle civiltà umane, proponendo il proprio sistema mondo.
La Cina oggi è ad un passo dal diventare una superpotenza pari, o forse superiore, alle Superpotenze della Guerra Fredda, la Cina oggi è ad un passo da sostituirsi agli USA e al mondo occidentale.
Un nuovo sceriffo è in città e la sua presenza, desta timore e stupore, e mentre al saloon l’europa serve da bere a buoni e cattivi, i due sceriffi si preparano a scontrarsi in un duello di quelli che solo Sergio Leone sapeva raccontare. Ma chi sarà più veloce a sparare, chi colpirà per primo, chi cadrà, chi sarà il nuovo sceriffo, questo è ancora presto per dirlo, nel frattempo banditi e onesti lavoratori fanno il tifo per l’uno o l’altro sceriffo, qualcuno scappa, qualcuno gioca la sua ultima mano al tavolo mentre sorseggia un boccale di birra ghiacciata appena versato nel saloon “la vecchia europa”.