Forse non tutti sanno che a Parigi esisteva un museo dell’erotismo.
Questo museo a differenza del Louvre si trovava in un luogo oscuro e nascosto, ed era molto difficile da raggiungere, ma i nostri collaboratori sono riusciti in un impresa degna di Roberto Giacobbo e sono stati lì, dove nessun blog di storia è mai stato prima, o forse ci sono stati ma hanno preferito non parlarne.
Al di la di facili battute questo museo era un luogo davvero affascinante e interessante, soprattutto per chi è interessato a scoprire i segreti della sessualità nel mondo antico.
eh si, i nostri collaboratori hanno gusti un po strani, meglio non fare troppe domande, comunque, quando mi hanno parlato di questo luogo, hanno subito catturato il mio interesse ma non so bene per quale motivo, alla fine ho deciso di non pubblicare nessun articolo o video, almeno fino a questo momento.
Intanto vi do qualche informazione storica sul museo.
Il museo è stato aperto nel 1997 all’interno di un edificio di cinque piani, e pensate un po, li occupava tutti. Praticamente il sexy shop storico più grande del mondo, ma purtroppo noi, il museo ha chiuso i battenti dopo circa 19 anni di onorato servizio, nel novembre del 2016. Ad ogni modo, solo per amor di cronaca, il museo si trovava a questo indirizzo 72 Boulevard de Clichy, 75018 Paris, Francia.
Allego a questo post due immagini, quella dell’entrata principale e quella di una sorta di locandina che mostra la disposizione dei piani e un indicazione sommaria delle esposizioni.
Al suo interno erano raccolte centinaia e centinaia, di reperti archeologici, storici, ma anche documenti e opere d’arte che sono in qualche modo legati alla sessualità e l’erotismo nel mondo antico (e non).
Per dirla più semplicemente, la collezione del museo spaziava dall’antica arte religiosa indiana, giapponese e africana fino ad arrivare all’arte contemporanea con un focus erotico. Il tutto dislocato su cinque piani oltre ad un’esposizione nel seminterrato (quindi in realtà i piani occupati erano 5 e mezzo).
Un piano era dedicato alle case chiuse, i bordelli legali del 19 ° e 20 ° secolo e in galleria veniva proiettato il film “Polisson et galipettes” (un film documentario del 2002, realizzato con alcune clip dei film erotici muti, realizzati tra il 1905 e il 1930, insomma, un documentario sulla pornografia di inizio secolo). Il museo ospitava anche una collezione di cortometraggi pornografici precedentemente esposti nelle maisons closes (case chiuse).
Vi erano poi due piani destinati a mostre rotanti, generalmente esposizioni di artisti contemporanei.
Da quanto mi è stato raccontato dai ragazzi, una delle gallerie più suggestive del museo consisteva nella collezione di ceramiche antiche, si tratta di una delle più grandi collezioni di ceramiche antiche con decorazioni erotiche al mondo, per farvi un idea del tipo di ceramiche potete provare a cercare su google “erotic clay roman” o “erotic clay greek” e ne troverete a centinaia, ma certamente non sarà la stessa cosa.
In fine, il museo ospitava una vastissima raccolta di “antichi sexy toys”? davvero non so come definire quegli oggetti particolari e a tratti inquietanti, molti di essi sembrano dei veri e propri oggetti di tortura più che oggetti di piacere, ma non stiamo a sindacalizzare sui gusti degli antichi, forse è meglio.
Mi è stato inoltre riferito che il museo, viene citato nel romanzo Merde Actually, il sequel di A Year in the Merde, perché visitato dal protagonista. E uso questa informazione totalmente superficiale per chiudere il post.