La vita, le opere e le idee di per non parlare delle carriere politiche di Abraham Lincoln e John Fitzgerald Kennedy sono molto lontane tra loro, nel tempo e nello spazio.
Il primo, Abraham Lincoln fu un esponente di spicco del partito Repubblicano prima e durante la guerra di secessione americana, le cui posizioni, e il cui ruolo, lo portarono a diventare un’icona nella storia degli afroamericani, un simbolo per la liberazione e l’abolizione della schiavitù, che garantì per decenni, la fedeltà della popolazione di colore al partito Repubblicano, questo almeno su carta, perché poi di fatto, grazie a vari sotterfugi legali e limitazioni statali, la maggior parte degli ex schiavi si sarebbero ritrovati ben presto con il diritto al voto da una parte, e l’impossibilità di esercitarlo dall’altra, configurando il partito Democratico, in alcuni casi e in alcuni stati, come l’unico partito, ma di questo parleremo in un’altro articolo. Leggi tutto “Coincidenze nella vita e nella morte di Lincoln e Kennedy”
La fiaba di Cenerentola dei Fratelli Grimm come saprete fu frutto di un lungo lavoro filologico che portò gli autori alla ricerca e alla scoperta di antichi miti e leggende.
Prima di loro già un’altro autore europeo, lo scrittore francese Charles Perrault, andò alla riscoperta della storia di “cenerentola” e le sue ricerche costituirono una solida base di partenza per il futuro lavoro dei fratelli Grim.
La storia di “cenerentola” viaggiò per il mondo già prima del diciassettesimo secolo, conquistando tanto l’europa quanto l’oriente, dove nel nono secolo, trovò forma scritta grazie alla penna di Youyang Zazu, uno scrittore cinese che diede forma alla storia di Ye Xian o Yeh-Shen.
Quella di Zazu è solo una delle innumerevoli varianti della storia di cenerentola, versioni diverse sparse in giro per il mondo, ambientate in epoche e luoghi diversi, ma con una trama di fondo comune.
Andando alla ricerca dei vari racconti, è stato possibile catalogare più di 300 versioni della fiaba di cenerentola, tutte precedenti l’epoca dei fratelli Grimm, e tra queste, la più antica è quella della schiava Rodopi, giunta nel mondo greco/latino grazie ad Erodoto e successivamente Strabone, affonda le sue origini nelle antiche legende Egiziane.
Questa antichissima versione della fiaba contiene alcuni “elementi” storiografici molto interessanti, come ad esempio la presenza nella narrazione di un personaggio reale, il “principe azzurro” è identificato con il Faraone Amasis della sedicesima dinastia egizia , vissuto tra il 570 – 526 a.c.
Amasis era “ben noto” al mondo greco con il quale teneva numerosi rapporti commerciali e questa conoscenza fa si che si abbiano molte informazioni sulla vita del faraone, tra le tante, quella forse più interessante e in un certo senso importante, riguarda il suo matrimonio. Amasis sposo effettivamente una schiava, ma le “sorprese” non finiscono qui.
Nella fiaba egizia di Rodopi si fa riferimento anche ad’un altro personaggio realmente esistito, lo scrittore greco Esopo, sulla cui vita abbiamo informazioni indirette, Esopo fu infatti “prigioniero” in egitto , come emerge anche dalle numerosissime lettere scritte ad altri autori greci ben più noti, come Aristofane, Platone, Senofonte, Erodoto, Aristotele e Plutarco, e nella fiaba Rodopi conosce Esopo con cui condivide la schiavitù, e quest’ultimo racconterà tantissime storie alla giovane Rodopi istruendola in un certo senso, e fornendole “lo strumento” che le avrebbe permesso di far innamorare il Faraone, la cui consorte reale, fu proprio una schiava istruita e con una notevole conoscenza del mondo greco.
L’8 marzo si celebra la festa della donna, nome comune per indicare quella che ufficialmente si chiama giornata internazionale della donna, e tutti conoscono la “storiella” della fabbrica newyorkese andata a fuoco, togliendo la vita ad oltre 100 donne, ma questa storiella non ha nulla a che vedere con la giornata internazionale della donna, la sua istituzione o la sua data, quell’incidente si è verificato il 25 marzo 1911, ben sei giorni dopo la prima celebrazione della giornata internazionale della donna, e tre anni dopo la prima giornata della donna.
Questa ricorrenza infatti si celebra da oltre un secolo, e la prima giornata della donna è stata celebrata il 19 marzo 1909 negli USA, qualche anno più tardi, il 19 marzo del 1911 la celebrazione si svolse anche fuori dagli stati uniti, diventando così “internazionale” , e sempre nel marzo del 1911, il giorno 25 si verificò il drammatico incendio in una fabbrica newyorkese in cui persero la vita 123 donne, per lo più ragazze italiane, ebree e dell’est europa, tra i 13 ed i 17 anni, e che nell’immaginario collettivo, è all’origine della festa della donna (nulla di più falso) visto che l’incidente si è verificato “postumo” ovvero, la giornata della donna era già stata “istituita” al momento dell’incidente, e non è neanche avvenuto l’8 marzo, visto che l’incidente si è verificato il 25 marzo.
Una ricorrenza comunista?
Il motivo per cui, nel 1921 si decise di celebrare la giornata della donna, l’ 8 marzo e non più il 19, come avvenuto negli anni precedenti, è legato in maniera indissolubile alla storia della Russia comunista e quella che noi tutti conosciamo come “rivoluzione di febbraio”.
L’8 marzo del 1917 le donne russe diedero inizio ad una grande manifestazione contro la guerra, manifestazione che segnò l’inizio della Rivoluzione di Febbraio, e il 14 giugno 1921, durante la seconda conferenza internazionale delle Donne Comuniste si decise di spostare la ricorrenza dal 19 all’8 marzo. Almeno nel mondo comunista/socialista, mentre nel resto del mondo sarebbe stato necessario ancora qualche anno prima che la celebrazione assumesse i tratti che conosciamo.
La trasformazione definitiva che porta la festa della donna a fuoriuscire dall’orbita “sovietica” configurandosi come una vera giornata internazionale, celebrata sia nel primo che nel secondo mondo, avvenne attraverso vari passaggi negli anni del secondo dopoguerra, in piena guerra fredda. Fino al 1975 infatti la giornata della donna è stata celebrata solo nel mondo sovietico, poi, nel 1975, l’URSS ottenne, grazie all’ONU un grande risultato internazionale. Il 1975 fu infatti riconosciuto dall’ONU come l’anno internazionale della donna, e da quel momento in avanti, l’8 marzo divenne definitivamente la giornata internazionale della donna.
Conclusioni
Per quanto possa essere divertente e provocatorio definire la festa della donna come una “ricorrenza” di matrice socialista/comunista, la verità è che questa giornata è stata celebrata per la primissime volta fuori dal mondo comunista e negli anni è stata attraversata da diverse anime, tra cui, una delle più importanti che ha permesso alla giornata di mantenersi viva tra primo e secondo novecento, un anima “socialista”.
La giornata della donna cade oggi l’8 marzo data simbolo della rivoluzione di febbraio e pertanto il suo legame con la rivoluzione russa e il mondo sovietico è innegabile, come innegabile è che la prima vera giornata della donna sia stata celebrata negli USA più di 10 anni prima della rivoluzione russa e le primissime istanza di emancipazione del mondo femminile abbiano preso forma nell’Europa continentale e nel mondo britannico di fine ottocento.
La giornata della donna, possiamo dire che nasce come una giornata, uno sciopero, una manifestazione per l’emancipazione della donna e che finisce con il legarsi in maniera indissolubile alla tradizione sovietica. Rappresenta un punto di incontro tra due mondi, tra due realtà che nel vivo della guerra fredda si consideravano incompatibili ed è proprio in quel clima di grande tensione che caratterizzò la guerra fredda che l’occidente filoamericano sentì il bisogno, quasi viscerale, di trovare una “storia alternativa“, per raccontare le origini di quella ricorrenza riconosciuta come estremamente importante e necessaria in tutto il mondo. Con la “storiella” della fabbrica il mondo occidentale prova quindi ad “appropriarsi” o meglio, a “riappropriarsi” oltre mezzo secolo più tardi, di quel concetto di emancipazione, libertà e uguaglianza, intrinsechi nella giornata, concepita nel mondo occidentale e celebrata per la prima volta nel 1905 negli USA, e slittata (per volontà politiche) nell’orbita comunista.
Per una storia più ampia e completa dei passaggi che hanno portato alla definizione e nascita della giornata internazionale della donna, vi consiglio di leggere questo articolo di approfondimento.
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